TANZANIA

 

LETTERE CIRCOLARI

 


Mkiwa, 1.05.2004

(56° circolare)

 

Carissimi Amici tutti, Suore e nostri Familiari

 

Eccomi di nuovo a Voi.

Come avete festeggiato la Pasqua?...

Noi qui, nessuna S.Messa; né la Notte Santa, né Domenica di Pasqua. Quanta fortuna in Italia, se un cristiano volesse approfittare e, quanta grazia di Dio, quanta gioia!

Il Giovedì Santo invece, mentre ci preparavamo per il perdono comunitario - secondo la tradizione della nostra Congregazione - è arrivato un Sacerdote, fratello di una nostra Suora. Ha celebrato verso le quattro del pomeriggio e, per dono di Dio, ha anche confessato la gente che ne aveva bisogno. Anche poter ricevere la grazia di questo Sacramento è un problema, perché tempo a disposizione per tutti i cristiani della sua Parrocchia, il Missionario non ne ha. La Parrocchia dove noi siamo conta più di 30 chiesette, sparse nel raggio di circa 150 km. Nonostante che non abbiamo avuto la S.Messa durante il Triduo Pasquale, il giovedì, dopo la S.Messa abbiamo cominciato l'Adorazione vicino a Gesù esposto e abbiamo finito dopo la mezzanotte, quando abbiamo potuto ricevere alla fine la benedizione di Gesù.

La nostra gioia però più grande del giorno di Pasqua, è stato il regalo che abbiamo potuto fare agli anziani del villaggio, senza guardare a quale religione appartengono. Sono venuti tutti. Le suore avevano rinunciato a mangiare a pranzo il riso, che di solito si mangia il giovedì. Nei giorni di festa più grandi per dare un tono di maggiore calore al pranzo, comperiamo le bibite. Abbiamo deciso di rinunciare e i soldi che avremmo risparmiato, li avremmo dati ai vecchietti. Detto fatto! Del riso abbiamo fatto tanti pacchetti e dei soldi - aggiungendo qualcosa di più ‑ abbiamo dato ad ognuno 500 sh (circa mezzo Euro). Tutti andavano via con grande gioia. Una vecchietta sostava per contare e suoi soldini e alla fine con grande soddisfazione dice: "Che bello, comprerò il sapone, lo zucchero, il sale e l'olio e questa sera farò grande festa...”

Con 500 sh e un chilo di riso, abbiamo fatto felici più di 150 persone che non hanno nessuno e che debbono pensare a se stessi, senza sapere dove prendere i soldi necessari per vivere. Sono vecchi, non possono lavorare. Spesso sono malati e i loro figli vivono lontano (anche a Natale abbiamo offerto a tutti il pranzo). Quando dovevano salutarci, per ringraziare, maschi e femmine danzavano e cantavano... Cantando ripetevano: "Non ci dimenticate. Non pensate a noi solo nei giorni di festa. Aiutateci!” Mi sono chiesta che cosa dovremmo fare per loro? Forse una mensa, così come l’abbiamo fatta per i ragazzi della scuola elementare e per i nostri bambini dell'asilo? Per questa mensa si è impegnata una dottoressa che venne qui tempo fa. Per il suo compleanno organizza una festa e fa pagare un biglietto per consumare ciò, che ha preparato. Il ricavato lo manda ogni anno a noi. Con questi soldi i bambini dell'asilo non pagano più la retta per la frequenza e ricevono il pasto ogni giorno e dopo di loro vengono i ragazzi della scuola elementare vicino, che ricevono anche una formazione cristiana mentre aspettano di ritornare in classe...

In conclusione?

Se qualcuno volesse organizzarsi in gruppo e farci sapere se possiamo aiutare questi anziani, Dio certo non dimenticherà di scrivere nel suo libro le azioni buone che facciamo su questa terra (cfr. Ap 20, 11‑15).

Buon lavoro a tutti e augurandovi da parte di Dio gioia e benedizione,

Vi salutiamo

- le Suore Orsoline e sr.Rita

 


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