TANZANIA

LA CRONACA

LETTERE CIRCOLARI


 

... altre Esperienze     Il mio ritorno dall’Africa

 

Sono partita, assieme ad amici cari, il 4 settembre; destinazione Tanzania.

Ma il mio viaggio non è iniziato il giorno della partenza vera a propria, è iniziato molto tempo prima,

con il volontariato molti anni prima, ma, soprattutto, con i preparativi che questo viaggio comportava. Preparativi non per riempire le valige di cose che avrebbero potuto essermi utili o inutili, non per le vaccinazioni, ma per controllare le preoccupazioni ed emozioni contraddittorie che ogni giorno attanagliavano la mia testa, dopo notti quasi insonni,facendomi addirittura pensare alla rinuncia….. Gioia mista a dolore, entusiasmo misto a demoralizzazione, che mi stavano conducendo ad una sorta di demotivazione strana. La preoccupazione più grande era quella di lasciare la famiglia, marito e mamma, da soli. Dopo 33 anni di matrimonio questo era il mio primo viaggio senza l’altra metà…sarei stata in grado di affrontarlo? Che strani pensieri mi avrebbero potuto riempire la testa pensando alla famiglia, figli compresi, anche se grandi ed ormai autonomi?

Mi sarebbe sicuramente mancato l’appoggio importante e sempre presente di mio marito, che con la sua tranquillità e saggezza avrebbe potuto consigliarmi e starmi accanto come sempre ha fatto.

Non partivo sprovveduta per quanto avrei visto (quante foto nell’arco di 25 anni viste e riviste!) ma certamente sprovveduta per le forti emozioni che avrei sentito nascere dentro me e questo mi spaventava non poco; avrei saputo contenerle tutte, avrei saputo gestirle.

Ma questo viaggio era davvero importante per motivi vari. Primo tra tutti, era importante andare a trovare i missionari che molte volte mi avevano attesa invano in Tanzania, che molte volte mi avevano detto che trovarsi in Africa sarebbe stata certamente una crescita interiore e professionale. Altro motivo, e non da meno importante, per monitorare i molti progetti che nell’arco di vita dell’associazione di volontariato che rappresento abbiamo aiutato a nascere, crescere, vivere.

L’ora della partenza era scattata, l’aereo pronto, il cuore a tremila…il primo impatto sul suolo africano: mi sembrava di esserci già stata molte altre volte! Ma cosa stavo pensando, questa era la mia prima volta in Africa! Ed ho trovato le immagini delle foto, e molto altro…

…ho trovato subito i colori diversi, vivi, intensi, che riempiono gli occhi, che vogliono essere immagazzinati per non essere persi. …ho trovato un’accoglienza straordinaria in chi conoscevo già, ed in chi incontravo per la prima volta. Da subito ho trovato una persona importante e sempre presente, una persona ormai invisibile, ma il cui cuore e la cui professionalità era visibile e palpabile quasi ovunque…ho trovato papà, quel papà africano e missionario che tanto si era speso per il Tanzania, per la sua popolazione, per i suoi missionari. Ho trovato quel papà sorridente, felice di vedere che le sue idee riportate in un disegno diventavano realtà, quella stessa passione che mi ha trasmesso fin da piccola. Vedevo con i suoi occhi, con il suo cuore. Ed i missionari me lo ricordavano spesso. Ho trovato quell’afflato che c’era tra noi, quel sentimento di comunella che tra padre e figlia è particolarmente forte, anche dopo l’ultimo Viaggio importante.…ho trovato luce diversa negli occhi dei bambini, anche se soli, anche se ammalati…la vita è un regalo, bisogna viverla; …ho trovato luce diversa negli occhi dei missionari, che lavorano giorno e notte, instancabilmente, per l’altro e per Lui; …ho trovato gioia in chi ha poco o nulla, gioia di vivere, di guardare al domani con fiducia, senza stancarsi di svegliarsi al mattino seguente; …ho trovato sorrisi in tutti quanti ho incontrato, sguardi penetranti, ascolto, attenzione. Ho trovato semplicità del vivere senza fronzoli, senza eccessi, senza sprechi, ma di una ricchezza straordinaria che si chiama Vita. Ho trovato tutto ciò nell’arido nulla di Mkiwa, nell’arido penetrante deserto del Tanzania.

Un viaggio permeato di contraddizioni, contraddizioni prima della partenza, contraddizioni anche lì, dove il nulla ed il tutto facevano parte del vivere quotidiano, dell’essere, un modo naturale e semplice di vita, privo di "volere, sapere, avere". Un modo semplice che mi ha accolta fin da subito, che mi ha condotta per mano, facendomi sentire sempre una "bibi adottata" e non una nonna adottiva! Un mondo semplice che mi ha regalato felicità e serenità, quella felicità e serenità interiori che poche volte ho raggiunto con il "volere, sapere, avere" del nostro modo di pensare, di vivere, dove lo spreco e il nulla interiore riempiono la nostra vita.

Ho trovato, a migliaia di km di distanza ed a parecchi anni di distanza, quell’accoglienza semplice e straordinaria che ricordo a casa dei nonni, ma con colori e volti nuovi, riportandomi indietro nel tempo, dove la semplicità del vivere quotidiano era semplicemente "volersi bene"! Mi sembrava di essere sempre stata in quei luoghi, di essere atterrata su questa Madre Terra generatrice di vita per rinascere una seconda volta, Terra rossa, grigia e nera che mi fatto riscoprire la vera bellezza delle cose, la vera semplicità, il vero ascolto, la vera condivisione, con tutti quei volti che

sorridendo mi hanno accolta, adottata per la Vita, accettata così come sono, senza volermi diversa, senza volermi cambiare.

Ho ritrovato l’accoglienza e la solidarietà pure, fatte di incontri, di parole, di sguardi, di carezze, di sogni e progetti condivisi. Quell’accoglienza e quella solidarietà naturali tra esseri umani, senza gelosie, arrivismi, invidie. Quell’accoglienza e quella solidarietà che aiutano a crescere e a far crescere, prendendosi semplicemente per mano, camminando insieme.

Grande ora è la sfida per non perdere, dimenticare, lasciar intiepidire queste emozioni, nella speranza, che si concretizza ogni giorno in certezza, che i nostri grandi missionari ci saranno sempre accanto per farci crescere con quel sentimento cristiano puro e semplice che eleva la Vita nel quotidiano, con il loro esempio di semplicità e amore grandi.

Grazie!

Maria Grazia

 


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