CONFERENZE

 

Madre Orsola Ledóchowska

(Selezione 1926 – 1938)


IV - Apostolato eucaristico della donna (1930-1938)


(Conferenza tenuta probabilmente durante uno dei congressi eucaristici in Polonia, 1930 – 1938; Scritti UL. Vol. F/37/, p. 36)

 

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Donne  cattoliche, oggi vi chiamo alla lotta per Cristo Re, per Cristo vivente tra noi nel Sacramento d’amore. A questa lotta non occorrono anni, né forza, né violenza. Colui che, come “ un mite agnello è andato al macello” (Isaia 53,8), esorta alla lotta con le armi dell’amore: amore di Dio e del prossimo. E’ la nostra lotta, lotta della donna che ama Cristo   consiste nel silenzioso apostolato nel reclutamento delle anime per colui che le ha conquistate a prezzo del suo santissimo sangue, e che ogni giorno continua a redimerle nel sacrificio eucaristico.

            Bisogna che oggi la donna cattolica diventi un milite di Cristo Re silenziosamente nascosto nel tabernacolo; che guadagni per lui anime e cuori umani. Deve tenere nella mano una fiaccola ardente per accendere nei cuori la fiamma dell’amore di Cristo.

            Donna cattolica, se vuoi prendere parte alla lotta contro il nemico che tende ad  “uccidere” Cristo, sii apostola dell’Eucarestia,  apostola dell’Amore!

            In quale modo noi, donne, possiamo diventare apostole dell’Eucarestia nel silenzioso ambiente della famiglia? Ritengo a puntualizzare che nell’apostolato dobbiamo distinguere due momenti.  Quello materiale e quello spirituale,  perché ogni apostolo è costituito dal corpo e dall’anima. Come nell’uomo l’anima è più importante del corpo perché lo vivifica /…/, così avviene anche nell’apostolato.

            Cominciamo dunque dell’anima dell’apostolato /…/. Se vogliamo espandere l’amore verso Cristo Re nascosto nel SS.mo. Sacramento dell’Altare, dobbiamo iniziare anzitutto con l’approfondire nella propria anima, nel proprio cuore un autentico e attivo amore verso Gesù, dobbiamo giungere alla convinzione che lui nel tabernacolo è l’Alfa e l’Omega, principio e fine di tutto il creato.

            Signore mie non diverremo mai apostole dell’Eucarestia se non avremo nel cuore una fede forte, profonda ed incrollabile nella presenza di Cristo nel Ss.mo Sacramento, se quella piccola Ostia non diventerà il centro di tutta la nostra vita.

            Ed è così? /…/ Signore mie, battiamoci il petto – voi ed io – e abbiamo almeno il coraggio di riconoscere che la nostra fede nella presenza di Cristo nel Sacramento dell’Altare è superficiale, esterna, teorica, perché non porta frutti o ne porta pochi, nella nostra vita.

            Forse noi, che così raramente facciamo visite a Gesù nel SS.mo. Sacramento possiamo dire che crediamo nella sua presenza?

            Guardiamo, ecco affollate sono le sale da ballo, i caffè, i gabarets, i cinema, i teatri… e le nostre chiese restano purtroppo vuote. Una lampadina è la sola compagnia di Gesù; alle volte un bambino, una vecchietta si inginocchiano per un istante  davanti alla balaustra e pregano sottovoce…e di nuovo rimane solo, solo il Signore dei  Signori, davanti al quale gli angeli si prostrano, esclamando: “Santo, santo, santo il Signore degli eserciti”!

            Dove è dunque la nostra fede? … perché siamo tanto indifferenti verso il nostro Dio? Di solito si sente la risposta: “non abbiamo tempo”. Questa  è una scusa generale, ma è davvero giusta?… Non abbiamo tempo per Dio che continuamente pensa a noi e ci mantiene in vita /…/.

            Signore mie o siamo credenti – e allora abbiamo soprattutto tempo per Gesù,  da Lui infatti dipende la benedizione dei nostri lavori, dei nostri progetti /…/ - oppure siamo non credenti, e allora saremo meno responsabili per la miscredenza e per la nostra indifferenza nella fede; a volte, per cortesia entro in Chiesa, a volte per cortesia mi accosto alla S. Comunione… nel caso di una malattia   di trepidazione, quando minaccia il pericolo, mi getto in ginocchio, faccio celebrare una messa e di solito non penso a Gesù. Questo è – chiamiamolo per nome – la caricatura della fede. Dio nella Sacra scrittura così si esprime a proposito: “Ma perché sei tiepido, e né freddo,né caldo, io sto per vomitarti dalla mia bocca” (Ap, 3,16)

            Dov’è la nostra fede? /…/ Gesù nel Ss.mo Sacramento dell’Altare vuole essere il nostro cibo. Egli è per noi pane quotidiano che è sceso dal cielo per rinvigorire le nostre anime per dar loro la vita divina e la forza affinché le anime non cadano in un’anemia spirituale, cioè in una indifferenza religiosa tanto nociva nei suoi affetti. E noi… ci teniamo in disparte dalla mensa divina. Sappiamo bene che il nostro corpo ha bisogno del pane quotidiano, per non morire di fame, e l’anima nostra non ha forse bisogno di cibo?

            Asteniamoci dunque dalla s. comunione solo per motivi validi, mai per mancanza di fede solida! Se credessimo veramente la nostra vita sarebbe orientata verso Gesù Ostia, come il fiore verso il sole! Avremmo capito le parole di un gran pensatore protestante il quale proclamava: “ Se fossi un cattolico, se credessi nella presenza di Cristo nell’Eucarestia passerei tutta la mia vita in ginocchio!”

            Quanto più spesso visiteremo Gesù Ostia, quanto più sovente ci uniremo a lui nella S. Comunione, tanto più il nostro cuore  sarà infiammato dell’amore di Cristo,tanto più saremo unite a lui e potremo dire in tutta verità con S. Paolo: “Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me” (Gal. 2,20) e se Cristo vivrà in noi anche  senza che ce ne accorgiamo, diverremo apostoli di Gesù, apostole dell’Eucarestia. /…/

Se Cristo vivrà in noi, allora anche noi cercheremo assiduamente di condurre le anime al suo amore. In questo consiste appunto il nostro apostolato: infatti, la donna dovrebbe essere sacerdotessa del focolare domestico. A lei Dio ha affidato la pastorale della famiglia, è lei che apre al sacerdote la strada al cuore di suo marito, dei suoi figli; è lei che conduce le anime affidatele da Dio ai santi sacramenti, è lei custode della fede e della morale…

            In quale modo la donna esercita il suo apostolato? Forse con il dono di parola oppure con l’ammonimento e altresì con la persuasione insistente? No, no! Tutto ciò può essere buono,  a volte utile, ma solo se nell’intimo , nel profondo della sua anima, nel tempio del suo cuore arderà – come lampada davanti al tabernacolo – l’amore verso Gesù Ostia, se nel tempio del suo cuore vivrà Gesù. Solo allora la sua vita diverrà un apostolato dell’amore silenzioso e raggiante,apostolato di preghiera e di sacrificio a modello di amore, di preghiera e di sacrificio  del Divin Prigioniero de Tabernacolo.

            O donna cattolica,  comprendi il tuo apostolato! Seguendo l’esempio di Cristo, sii apostola  dell’amore con Gesù nel cuore attingendo la forza ai piedi del tabernacolo, trasformerai la tua vita in una vita di amore e con quell’amore vincerai le difficoltà che porta la vita di madre, di sposa, di padrona di casa. Non ci sarebbero  oggi divorzi funesti, se la donna, la sposa fosse diretta nella vita familiare e coniugale , dall’amore attinto dal Cuore di Gesù e non dall’amore proprio.

Sii apostola della preghiera come Gesù nel tabernacolo!Tutto otterrai mediante la preghiera ai piedi dell’Ostia bianca , mediante la preghiera dopo la S. Comunione, quando Gesù è nel tuo cuore. La preghiera è un autentico apostolato!

Donna cattolica, comprendi tu, che è tuo dovere difendere per mezzo della preghiera, l’anima di tuo marito da cattive influenze, da indifferenza religiosa, da amoralità…e l’anima dei tuoi figli dalle tentazioni della giovinezza, della moralità, dal materialismo, dall’apostasia… Non basta una preghierina recitata spesso distrattamente… no! Ai piedi  del tabernacolo si elevi un a preghiera fervente verso Dio, per mediazione di Gesù – Ostia e Dio l’esaudirà certamente. E dopo ogni preghiera rivolta a

Gesù nel Ss.mo Sacramento, porterai a casa tua un po’ di quell’atmosfera eucaristica, di quel soffio divino che purifica e santifica.          

            Sii apostola di sacrificio come Gesù nel tabernacolo! Egli vive per noi in completo annientamento: rinnova di continuo in modo incruento il sacrificio della Croce, su tutto il globo terrestre. Per mezzo di questo sacrificio permanente  Egli trattiene la mano di Dio che castiga; implora la misericordia divina per i peccatori; fa scendere la benedizione dove la giustizia divina dovrebbe infliggere una pena.

            Ai piedi dell’Ostia Santissima non imparerai forse che il tuo più importante e al tempo stesso il più difficile! Gesù ha lasciato ai suoi apostoli il Santissimo Sacramento come memoriale della sua Passione e Morte, affinché questo sacramento ricordi il dovere di farci anche noi olocausto per amore di Gesù, per conquistargli le anime: Soltanto Gesù  nel tabernacolo, Gesù-cibo quotidiano della tua anima, ti darà forza per una vita più bella, all’apostolato più efficace, cioè  all’apostolato del sacrificio.

            Non è facile essere un olocausto. Questo  vuol dire rinunciare al proprio “io” decidersi per una vita di continuo sacrificio per gli altri, accettare – col sorriso sulle labbra – le sofferenze di ogni giorno, plasmare la propria anima all’amore  della Croce, per amore di Gesù. Infatti, la sofferenza sopportata con amore è il più efficace apostolato, la più elevata preghiera, il più vibrante inno d’amore. Ciò che per la natura umana  avida di consolazione, sembra impossibile, diventa realizzabile e perfino facile all’ombra del tabernacolo. Un’anima che ama comprenderà la bellezza, la forza – quasi l’onnipotenza – del sacrificio unicamente ai piedi del prigioniero di Amore,che  di continuo offre se stesso  in olocausto al padre celeste per il mondo peccatore.

            Donna cattolica, attingi ai piedi del tabernacolo, nella santa comunione lo spirito di sacrificio, e ritornerai alla tua casa pronta per sopportare, con serenità a pazienza, le croci della vita quotidiana. Quanto è bello l’apostolato del sacrificio e delle sofferenze sopportate serenamente! Non ha forse un gran ruolo nei rapporti familiari, spesso tristi,  proprio il fatto  che la donna non sa essere serena nelle difficoltà della vita coniugale, non sa sopportare in silenzio con amore le contrarietà familiari? Se tu ai piedi  del tabernacolo  avessi compreso il senso dell’apostolato del sacrificio e della sofferenza, saresti convinta  che proprio ciò che è difficile alla natura umana – vuol dire    il sacrificio e la sofferenza – sopportati con amore, diventeranno fonte di felicità e di pace nella famiglia.

            Ama Gesù  nel tabernacolo e diverrai apostola di preghiera, di amore, di sacrificio e realizzerai in modo stupendo l’apostolato  eucaristico  nella tua famiglia e nell’ambiente in cui vivi, per volontà di Dio.

            Non è necessario ricordarti, donna cattolica, madre cristiana,  in che consiste l’apostolato eucaristico al di fuori della tua famiglia, perché un cuore che ama trova sempre nuovi modi per raggiungere il fine. “Die  Liebe ist erfinderisch“ /L’amore è creativo/ - dicono i tedeschi. Questo è vero, se amiamo profondamente.

            Ama Gesù nel tabernacolo, e non occorrerà ricordarti che tu debba prendere il tuo piccino nelle braccia e portarlo davanti al tabernacolo, affinché Gesù infiammi il suo cuore con i raggi del suo amore. Non vi sarà bisogno ricordarti di preparare con grande sollecitudine tuo figlio alla prima comunione, considerando quel momento il più importante nella vita  del bambino.Non occorrerà ricordarti perché tu vegli sulla purezza  del cuore del tuo figlio /…/. Non sarà necessario  ricordarti    di aver cura che tuo marito e i tuoi figli frequentino la messa festiva, che si accostino almeno una volta al mese ai santi sacramenti, alla comunione quotidiana, se le loro anime vi saranno preparate.

            Non bisognerà ricordarti di aver cura   che il tempio del Signore, l’altare sia  pulito, addobbato di fiori…

Ama, donna cattolica, ama calorosamente, di tutto il cuore, Gesù nel tabernacolo. Amalo! Egli è il tuo più fedele amico, sempre pronto ad ascoltarti, consolarti, confortarti nelle sofferenze e difficoltà.Ama Gesù nel tabernacolo: Egli è il tuo tutto sulla terra. Anche se tutti ti tradissero, se tutti ti abbandonassero. Egli rimarrà sempre con te, sarà sempre tuo difensore e Protettore.

            Ama con tutta la forza del tuo cuore e diverrai apostola dell’Eucaristia ovunque Dio ti metterà /…/ “Ama e fa quello che vuoi” dice S. Agostino. Ama e il tuo amore non rimarrà sterile, ma diverrà una forza operante. L’amore che arde nel tuo cuore saprà creare intorno a te miracoli di amore, miracoli   di apostolato eucaristico. Dio nostro, Gesù nascosto nel Sacramento d’Amore conceda questa grazia a noi tutte!


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