COSTITUZIONI DELLE SUORE ORSOLINE DEL S.C.G.A. (del 1985)

 

 

II - VITA CONSACRATA / 2. CASTITA' CONSACRATA


 

« Donaci, o Signore, l'amore, un amore sempre più grande e questo ci basti ».

(Test. 1)

 

« Cerchino Dio in tutte le cose e per amore di Dio rinuncino all'amore disordinato di se stesse e delle creature, per amare Dio nelle creature e le creature in Dio, secondo la sua santissima volontà ».

(C30, 84,2)

  

Per me infatti il vivere è Cristo ». (Fil . 1,21)

 

 

19. La castità abbracciata per il Regno di Dio unisce le suore a Gesù Cristo con un amore esclusivo e indiviso, conduce alla libertà del cuore e rende capaci di partecipare sempre più pienamente al suo amore salvifico per i fratelli[1].

 

20. In virtù del voto di castità ci impegniamo a non contrarre matrimonio e ad osservare la perfetta continenza nel celibato, al fine di crescere nell'amore di Dio, degli uomini e di tutta la creazione.

 

I. La persona desiderosa di emettere il voto di castità deve possedere adeguate disposizioni naturali, una sufficiente maturità psichica ed affettiva ed essere consapevole degli impegni che da esso scaturiscono[2].

 

21. Approfondiamo costantemente la nostra amicizia personale con Cristo sempre presente tra noi, particolarmente nell'Eucaristia. Fiduciose nella forza trasformante della grazia, non contiamo sulle proprie forze, ma chiediamo umilmente al Signore il dono di una piena unione con Lui.

 

 

22.   Amiamo Maria Santissima, Vergine e Madre di Gesù. Chiediamo a lei, Sposa dello Spirito Santo, che dà al mondo il Figlio suo, di insegnarci ad amare con umiltà, gioia e spirito di sacrificio. Sul suo esempio diventiamo sempre più madri e sorelle di tutti.

 

1. Nelle nostre relazioni con gli altri, dobbiamo essere segno del dono totale di sé a Dio e, in Lui, a tutti gli uomini. Ci distingueremo per il senso di responsabilità verso il prossimo, per la sollecitudine del suo bene, e per la disponibilità al servizio disinteressato e pieno di sacrificio.

 

2. Cerchiamo di acquisire un'approfondita conoscenza della natura umana alla luce della fede e dell'insegnamento della Chiesa, per adempiere meglio il nostro compito e poter servire di consiglio e di aiuto agli altri.

 

23.   Consapevoli che la vita di castità esige l'accettazione di una certa solitudine interiore, cerchiamo con perseveranza di acquistare il dominio di sé e la forza d'animo.

Pratichiamo con coraggio la mortificazione, soprattutto quella che scaturisce dai doveri della nostra vita. Vegliamo sui propri sensi e respingiamo tutto ciò che allontana dall'amore esclusivo di Cristo[3].

 

1. In tutto il nostro contegno e nei contatti con gli altri manifestiamo l'ordine e la disciplina interiore, che si esprimono in una buona educazione e in un modo di essere che non attira su di sé l'attenzione.

 

2. Dominiamo un'eccessiva sensibilità ed evitiamo una familiarità esagerata. Cordialità e semplicità devono andare di pari passo con il senso della dignità e del tatto, con la discrezione e il rispetto dell'altro.

 

24.  Nell'uso dei mass‑media faremo un opportuno discernimento e una selezione secondo la gerarchia dei valori, determinata dal carattere della consacrazione religiosa. Eviteremo quanto può nuocere alla propria vocazione e mettere in pericolo la castità di una persona consacrata[4].

 

25.  Adoperiamoci con impegno a vivificare le comunità della Congregazione con spirito di amicizia, di mutuo rispetto, di benevolenza e di aiuto, che favoriscono la perseveranza nella castità.

 

26.  La castità consacrata a Dio, vissuta nella gioia e nella semplicità del cuore, è per il mondo segno di un amore che tutto appaga. E' l'annuncio dei beni celesti, fonte di una particolare fecondità apostolica[5].


 


[1] Cfr. PC 12.

[2] Cfr. Can. 599; C30, 84 § I.

[3] Cfr. PC 12; Dir. I C II

[4] Cfr. Can. 666.

[5] Cfr. PC 12; cfr. anche Test. XII.