COSTITUZIONI DELLE SUORE ORSOLINE DEL S.C.G.A. (del 1985)

 

 

II - VITA CONSACRATA / 8. UMILTà


 

« Contemplate l'umiltà del divin Cuore ed imitatela...

Siate piccole e non vogliate esserlo soltanto emotivamente...

ma con la vita e con l'azione, perché nell'azione è la verità...

Siate silenziose ed umili.

Dio sarà con voi e il Cuore divino benedirà certamente il vostro lavoro e l'amore santo vi unirà.

Siate silenziose ed umili. L'umiltà è la virtù caratteristica,

fondamentale dell'orsolina del Cuore di Gesù ». (Test. II)

 

« Non abbiano l'ambizione di essere qualche cosa, ma al contrario desiderino di essere nulla,

per poter penetrare più facilmente dappertutto

e lavorare ovunque per l'estensione del regno del Cuore di Gesù quaggiù ». (C30, 142)

 

 

 « Imparate da me, che sono mite e umile di cuore... ». (Mt. 11,29)

 

89.  L'umiltà è la virtù su cui deve basarsi la vita di ogni suora e di tutta la Congregazione[1]. Abbiamo davanti agli occhi Cristo Gesù, sia nella sua vita nascosta come nella fatica del suo insegnamento, in mezzo agli ostacoli e alle contrarietà, e infine quando accetta, per la nostra salvezza, il rifiuto e la morte in croce.

 

90.  Convinte che l'umile vive nella verità[2] davanti a Dio, a se stesso e agli altri, cerchiamo di adempiere fedelmente le seguenti indicazioni della Beata Madre Orsola:

 

-         Tutta la loro vita sia semplice e ordinaria[3].

-         Riconoscano la loro insufficienza e dipendenza e perciò sappiano dare, ricevere, chiedere e ringraziare per il bene ricevuto[4].

-         Rispettino gli altri, i loro pensieri e le loro opinioni guardandosi dalla testardaggine e dal­la presunzione; siano sensibili al bene che è in ogni persona e sappiano goderne sinceramente[5].

-         Riconoscano i propri difetti e le proprie colpe; sappiano riparare con coraggio, chiedendo con sincerità perdono; perdonino volentieri e al più presto i dispiaceri ricevuti[6].

-         Accettino le osservazioni con serenità e ricono­scenza cercando di trarne profitto[7].

-         Cerchino di capire che il posto più sicuro è l'ultimo, perciò combatteranno in se stesse ogni ambizione disordinata; non attribuiscano a sé quello che sono riuscite a fare con l'aiuto di Dio[8].

-         Non cerchino di elevarsi, ma piuttosto di servire gli altri, imitando in tal modo il divino Mae­stro che dice di se stesso: «Non sono venuto per essere servito ma per servire»[9].

-         Sappiano accettare di buon grado e cedere ad un'altra suora ogni loro incarico, convinte che agli occhi di Dio solo l'amore dà valore all'azione umana[10].

-         Ricordando le parole: « tutto posso in Colui che mi conforta », siamo disposte ad assumerci i compiti difficili, se Dio lo richiederà, lottando con coraggio contro la pusillanimità, la paura dell'opinione altrui e l'insuccesso[11].

 

91. L'umiltà è frutto della grazia e della collaborazione perseverante con essa. Chiediamo questo dono a Dio con insistenza. Sia essa frequente oggetto dell'esame di coscienza personale e della riflessione comunitaria.

Ricordiamoci che il progresso spirituale e l'efficacia del lavoro apostolico della Congregazione dipendono dalla misura in cui ciascuna permette a Cristo di prolungare in se stessa e nella Chiesa l'umiltà del suo Cuore[12].


[1] Cfr. C30, 142.

[2] Cfr. Test. I.

[3] Cfr. ibid.

[4] Cfr. ibid.

[5] Cfr. ibid.

[6] Cfr. ibid.

[7] Cfr. C30, 144.

[8] Cfr. ibid.

[9] Cfr. Mt 20,28; C30, 143.

[10] Cfr. C30, 146.

[11] Cfr. Test. I.

[12] Cfr. C30, 142.