Stella Maris

 

dalla Vita della Comunità

Stella del Mare/Scauri

Papa Giovanni Paolo II, prima di essere eletto, è stato spesso ospite delle Orsoline la VITA di Papa GP II - Karol Wojtyla

 

Quando il cardinale Karol Wojtyła

passava l’estate dalle suore di Scauri

 di ANTONIO LEPONE

    C'è un pezzetto di Scauri nella straordinaria vicenda umana e spirituale di Giovanni Paolo II. Il venticinquesimo anniversario del suo Pontificato ha contribuito a riaccendere i riflettori su alcuni episodi significativi che attestano il legame tra l'"uomo venuto da lontano" e la località balneare del Sud-pontino. La vocazione turistica di quest'ultima e soprattutto la presenza nel centro rivierasco dell'Istituto delle Suore Orsoline, in buona parte di origine polacca, permisero, verso la metà degli anni '70, frequenti contatti tra l'allora cardinale Karol Wojtyla, Arcivescovo di Cracovia, e la cittadina di Scauri.

"Il futuro Papa - ricorda oggi suor Ewa Wiacek, superiora del convento, sorto sul lungomare nel 1949 - fu nostro ospite in diverse occasioni. Amava fare, di buon mattino, lunghe passeggiate sulla spiaggia e spesso meditava in giardino. C'è chi rammenta anche di una sua visita all'Abbazia di Montecassino ed al vicino cimitero militare polacco".

"A ricordo di quei soggiorni - prosegue la religiosa - ci sono alcune fotografie che ritraggono l'illustre prelato, eletto poi al soglio pontificio nell'ottobre 1978. A volte era in compagnia del cardinale Wyszynski, Primate della Polonia, e di monsignor Rubin, Prefetto della Congregazione per le Chiese orientali".

Una fugace apparizione da Pontefice si registrò poi al ritorno da un viaggio apostolico in India. L'11 febbraio 1986, giorno di Carnevale, Giovanni Paolo II, a bordo di un treno speciale, fu costretto ad una "sosta forzata" di circa un'ora nella stazione ferroviaria di Minturno-Scauri, a causa del cattivo funzionamento degli scambi, resi ghiacciati da un'eccezionale nevicata. Papa Wojtyla ammirò un paesaggio insolitamente innevato ma a lui familiare e bevve un cappuccino offerto dal barista dello scalo pontino.

 Il Messaggeroed.ne Latina, 9 novembre 2003, pag. 35


(21 ottobre 1978, Piero Isola, in: Asterischi Pontini, Vecchierelli Ed. 2003, pp.40-41)

 

A Scauri tra le orsoline

di PIERO ISOLA

 

«Ma questo lo conosciamo!». L'esclamazione, forse poco formale ma spontanea, è uscita dalle labbra di parecchi ragazzi di Scauri, cittadina del golfo di Gaeta, non appena le prime immagini del cardinale Wojtyła eletto al soglio di Pietro sono apparse sui giornali. Molti si sono ricordati di aver visto passeggiare l'attuale papa nel giardino dell'istituto delle suore polacche che appartengono all'ordine delle Orsoline del Sacro Cuore di Gesù Agonizzante e che hanno qui una loro casa.

Giovanni Paolo II è stato qui numerose volte, sia quando era vescovo, sia da cardinale. Lo conferma anche don Angelo Di Giorgio, parroco da diversi anni in questa cittadina: «Esistono fotografie dove si vede il nuovo Papa in mezzo ad un gruppo di scauresi. Non so adesso chi le abbia conservate».

Le suore, una piccola comunità formata da cinque polacche e una italiana, lo ricordano benissimo: «Per noi è sempre stata una cosa normale; monsignor Wojtyła passava da qui per andare in pellegrinaggio all'abbazia di Montecassino; a volte era solo, spesso era in compagnia con il cardinale Wyszyński[1] e monsignor Rubin[2]. Per metterli a loro agio li accoglievamo con molta semplicità e senza cerimonie. I fedeli che assistevano alle loro Messe e i ragazzi che li vedevano nel giardino non sapevano neanche chi fossero».

Suor Paola ha lasciato la Polonia dal 1949 e da allora non vi ha fatto più ritorno, anche per motivi di salute. Dall'espressione del suo viso mi accorgo che deve aver lottato e sofferto. Sorride di gioia quando parla di Papa Wojtyła. Per lei e le altre sorelle l'elezione è stata una gioiosa sorpresa anche per le testimonianze di affetto e augurio e le congratulazioni ricevute da parte degli italiani. Dice: «Parecchi ci hanno telefonato o sono venuti a visitarci. Tutti erano contenti con noi per l'elezione di un papa polacco e lo hanno considerato subito, come noi, di casa. Nessuno ha pensato al papa "straniero", bensì al segno straordinario dell'universalità della Chiesa».

Tutte le suore attualmente presenti nella Casa di Scauri hanno visto e conosciuto il Papa in Italia o in Polonia. La madre superiora lo ha visto l'ultima volta a Roma nella sede della casa generalizia in via del Casaletto, in occasione di un incontro che il cardinale Wojtyła ebbe con i suoi connazionali.

«Ho avuto modo di parlare con lui per circa un quarto d'ora e mi ha colpito il suo tratto umano e cordiale. E’ un uomo di profonda spiritualità e cultura ma che non mette in imbarazzo gli interlocutori».

Un'altra sorella, suor Anna, ha visto il Papa appena due domeniche fa, l'8 ottobre, nella chiesa di San Stanislao alla Botteghe Oscure, a Roma, in occasione della santa Messa che la comunità polacca ha fatto celebrare nella chiesa nazionale in suffragio di papa Giovanni Paolo I. «Abbiamo pregato per papa Luciani e abbiamo pregato per l'elezione del nuovo papa. Noi polacchi, è inutile na­sconderlo, speravamo che fosse eletto o monsignor Wyszyński o monsignor Wojtyła. Molti di noi, però, pensavano come più probabile all'arcivescovo di Cracovia». Suor Anna è tornata a rivedere i suoi parenti in Polonia nel gennaio di quest'anno. Anche allora ha avuto la possibilità di incontrare il futuro papa. Karol Wojtyła venne a visitare le sue consorelle che hanno un istituto in una località di montagna ad una quarantina di chilometri da Cracovia. «C'era la neve», ricorda suor Anna, «e l'arcivescovo approfittò del bel tempo per passare una mezzora sugli sci. Il Papa è un bravo sciatore». Domando alle suore polacche se pensano che il Papa verrà a tro­varle di nuovo o si fermerà di passaggio da Scauri. «Adesso non più. Avrà tanto da fare ora che è Papa. An­dremo noi a Roma».


[1] Stefan Wyszyński (1901‑1981), vescovo di Lublino, dal 1948 arcivescovo di Gniezno e Varsavia, cardinale dal 1953 e Primate di Polonia.

[2] Wladysław Rubin (1917‑1990), vescovo ausiliare di Gniezno, prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, creato cardinale nel 1979 da Giovanni Paolo II.


(12 ottobre 1980, Piero Isola, in: Asterischi Pontini, Vecchierelli Ed. 2003, pp.83-84)

 

Ricordo di una tappa del Papa a Scauri

di PIERO ISOLA

 

Due anni fa, il 16 ottobre, Karol Wojtyła veniva eletto papa. Gioia ed emozione al solenne annuncio del cardinale Felici, sorpresa per quel cognome «Wojtyła» che a molti suonò strano, poi il nome scelto dal nuovo successore di Pietro: Giovanni Paolo II. Appena il Papa apparve, bastarono le sue prime parole per dissolvere quell'attimo di iniziale stupore: lo sentimmo subito vicino, come padre, fratello, amico dì vecchia data. E la conferma venne dopo, nel giorni immediatamente successivi, quando sull'onda dell'entusiasmo si andarono a cercare ricordi e testimonianze delle tappe italiane di papa Wojtyła: si vide allora che il Papa straniero, il Papa polacco, il Papa venuto «di un paese lontano», era già stato tante volte in mezzo a noi, conosceva persone e luoghi di casa nostra, conservava vecchie amicizie, tra giovani e meno giovani.

Alcuni ragazzi di Scauri riconobbero subito la sua immagine appena fu diffusa dalla televisione: «Ma questo, noi già lo abbiamo visto!». Avevano ragione. Avevano visto l'allora cardinale Wojtyła passeggiare nel giardino delle orsoline, le suore polacche che hanno a Scauri una loro casa. A Scauri Karol Wojtyła, in pellegrinaggio per Montecassino, era passato più volte, sia da vescovo che da cardinale, sempre in compagnia di altri presuli polacchi, spesso col cardinale Wyszyński, in tempi più recenti con monsignor Rubin.

Come scrivemmo su questa pagina, il parroco don Angelo Di Giorgio e l'attuale superiora dell'istituto polacco, suor Paola, confermarono l'esistenza di fotografie che ritraevano il Papa in uno dei tanti soggiorni scauresi. Sul momento non fu possibile trovarle. Le abbiamo trovate adesso, gelosamente custodite in un vecchio cassetto, a testimonianza non certo di una delle prime visite ma neanche dell'ultima. Non sono fotografie storiche, perché ritraggono il Papa semplicemente in una pausa della colazione offerta dalle suore. Le pubblichiamo in questa pagina diocesana come ricordo augurale nel secondo anniversario dell'elezione e perché testimoniano appunto i legami di vecchia data che il Papa polacco ha avuto con la nostra terra.