La Congregazione delle Suore Orsoline del S. Cuore di Gesù Agonizzante

PROFILO BIOGRAFICO della Santa

"una SANTA per tutti"

MADRE ORSOLA LEDÓCHOWSKA (1865-1939)

FONDATRICE DELLA CONGREGAZIONE

DELLE SUORE ORSOLINE

DEL SACRO CUORE DI GESU’ AGONIZZANTE

 

 

Canonizzata il 18 maggio 2003, a Roma da Sua Santità Giovanni Paolo II

 

Sapessi solo amare" Ardere, consumarsi nell'amore"

 

- così scrive prima dei voti religiosi la 24enne GIULIA LEDÓCHOWSKA, novizia nel convento delle orsoline a Cracovia. Nel giorno della professione prende il nome di Maria Orsola di Gesù, e le parole qui riportate diventano le linee guida di tutta la sua vita. Maria Orsola Ledóchowska nasce nel 1865, in una famiglia, che da parte della madre (di nazionalità svizzera discendente da una stirpe cavalleresca dei Salis) come pure da parte del padre (discendente da un'antica famiglia polacca) aveva dato numerosi uomini di stato, militari, ecclesiastici e persone consacrate, impegnati nella storia dell'Europa e della Chiesa. Cresce in un clima familiare pieno di amore, saggio ed esigente, tra numerosi fratelli e sorelle. I primi tre dei fratelli scelgono la strada della vita consacrata: Maria Teresa (beatificata nel 1975), fondatrice del Sodalizio di San Pietro Claver e il fratello minore, Vladimiro, diventato preposito generale di Gesuiti.

Maria Orsola vive nel convento di Cracovia per 21 anni. Attira l'attenzione il suo amore per il Signore, il suo talento educativo e la sua sensibilità ai bisogni dei giovani nelle mutate condizioni sociali, politiche e morali di quei tempi. Quando le donne acquistano il diritto allo studio universitario, riesce a organizzare il primo pensionato per studentesse in Polonia dove esse possono trovare non solo un posto sicuro per la vita e per lo studio, ma anche una solida formazione religiosa. La stessa sensibilità la spinge ad andare in missione, con la benedizione del Papa Pio X, nel cuore della Russia ostile alla Chiesa. Quando, con un'altra suore, vestite in borghese (la vita religiosa era proibita in Russia) partono per Pietroburgo, non sa di essersi incamminata verso una destinazione a lei sconosciuta e che lo Spirito l'avrebbe condotta sulle strade che non aveva previsto.

A Pietroburgo la Madre e la comunità delle suore in aumento (eretta in seguito come una casa autonoma delle orsoline) vivono in clandestinità e, anche se sorvegliate di continuo dalla polizia segreta, svolgono un intenso lavoro educativo e di formazione religiosa, diretto anche all’avvicinamento nelle relazioni tra polacchi e russi.

Scoppiata la guerra nel 1914 Maria Orsola deve lasciare la Russia. Parte per Stoccolma. Durante il periodo della peregrinazione scandinava (Svezia, Danimarca, Norvegia) la sua attività  si concentra, oltre al lavoro educativo, sull'impegno nella vita della Chiesa locale, sul lavoro in favore delle vittime della guerra e sull’impegno ecumenico. La casa dove vive con le sue suore diventa un appoggio per la gente di diversi orientamenti politici e religiosi. Il suo amore ardente per la patria va di pari passo con l’apertura alla diversità, agli altri. Richiesta una volta di  che orientamento è la sua politica, rispose senza indugiare: “la mia politica è l’amore”.

Nel 1920 Maria Orsola, le suore e un numeroso gruppo di orfani appartenenti alle famiglie degli emigrati ritorna in Polonia. La Sede Apostolica trasforma il suo convento autonomo delle orsoline nella Congregazione delle Orsoline del Sacro Cuore di Gesù Agonizzante. La spiritualità della Congregazione si concentra intorno alla contemplazione dell’amore salvifico di Cristo e alla partecipazione alla Sua missione per mezzo del lavoro educativo e del servizio al prossimo, in modo particolare sofferente, solo, emarginato; in ricerca del senso della vita. Maria Orsola educa le suore ad amare Dio sopra ogni cosa e in Dio ogni persona umana e tutta la creazione. Ritiene una testimonianza particolarmente credibile del legame personale con Cristo e uno strumento efficiente dell’influsso evangelizzatore e educativo, il sorriso, la serenità d’animo, l’umiltà e la capacità di vivere la grigia quotidianità come via privilegiata verso la santità. Lei stessa  è un esempio trasparente di tale vita.

La Congregazione si sviluppa presto. Nascono le comunità delle suore Orsoline in Polonia e sulle frontiere orientali del Paese, povere, multinazionali e multiconfessionali. Nel 1928 nasce la casa generalizia in Roma e un pensionato per le ragazze meno abbienti, perché possano conoscere la ricchezza spirituale e religiosa del cuore della Chiesa e della civilizzazione europea. Le suore iniziano anche ad operare tra i poveri dei sobborghi di Roma. Nel 1930 le suore, accompagnando le ragazze che partono alla ricerca di lavoro, si stabiliscono in Francia. In ogni posto, dove  è possibile, Maria Orsola fonda centri di lavoro educativo e di insegnamento; invia le suore per la catechesi e il lavoro nei quartieri poveri, organizza edizioni per bambini e giovani e lei stessa libri e articoli. Cerca di avviare e di appoggiare organizzazioni ecclesiastiche per i bambini (Movimento Eucaristico), per la gioventù e per le donne. Partecipa attivamente alla della Chiesa e del Paese, ricevendo alti riconoscimenti e decorazioni statali ed ecclesiastiche.

Quando la sua vita laboriosa e non facile giunse al termine a Roma, il 29 maggio 1939, la gente diceva che "è morta una santa".

 

Il Santo Padre Giovanni Paolo II ha beatificato Maria Orsola il 20 giugno 1983 a Poznań (Polonia).

 

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