La Congregazione delle Suore Orsoline del S. Cuore di Gesù Agonizzante

Madre Orsola Ledóchowska

STORIA della CONGREGAZIONE

 

(pro manoscritto, Roma)


P O L O N I A

L'anno 1921

All'inizio di quest'anno ho cominciato a soffrire il mal di cuore. Qualche giorno ho dovuto rimanere a letto. Per Pasqua mi hanno mandata a Lwòwek ove sono rimasta per tre settimane sopra una carrozzella, perché non dovevo camminare. Vi si trovava anche Padre Tuszowski. Approfittai di quel tempo per preparare la prima stesura delle nostre Costituzioni; mi basai sulle nostre Costituzioni che osservavamo nella casa di Cracovia, adattandole ad una Congregazione religiosa diretta da una Superiora Generale. Il nostro lavoro sarebbe principalmente quello a vantaggio dei poveri - la virtù fondamentale di questa nuova Congregazione lumiltà - un abito semplicissimo, grigio, per le Suore di Coro ed azzurro per le Suore Converse con una piccola cuffia nera senza velo. Le rivide con me il Padre Tuszowski; c'erano ancora alcune cose da ritoccare e correggere, ma il lavoro più grande era fatto.

Per il 17 fui invitata dalla Sign. Pradzynska, cognata di Sr. Pradzynska, a Sieradz per tenervi una conferenza riguardante la nostra attività. Grazie a Dio riuscii a guarire per quel giorno - lasciai la cara Lwòwek ove mi ero trovata tanto bene ed andai con Sr. Pradzynska a Koscierzyn, un villaggio nelle vicinanze di Sieradz, appartenente alla Sign. Pradzynska. Mi accolse con molta gentilezza, mi riposai per una giornata e il 17 pomeriggio andammo a Sieradz per la conferenza.

Parlai del nostro lavoro per i poveri e che abbisognavamo di lavoro. Dopo la conferenza si avvicinarono il Rettore della chiesa conventuale e le signore del luogo mi chiesero di prendere in possesso un ex-convento dei Domenicani, il quale in parte era andato in rovina (però possedeva il tetto) e continua sempre più a deteriorarsi. Era stato costruito nel 1260. La chiesa sporca ma ancora non cadente. Il resto tutto rovine con un tetto bucato, particolarmente nella parte principale, che guarda verso la valle della Warta - le altre parti appena si tengono insieme; in una si potrebbero sistemare alcune classi della scuola elementare - avrebbe potuto reggersi appena qualche anno. Nella parte rivolta verso la città il Padre Rettore ha una specie di ufficio, però tutto minaccia di cadere. Eppure l'insieme tanto bello; in particolare i portici, malgrado la rovina. Il chiostro è trascurato, però larte parla all'anima ed al cuore. Le signore mi accompagnarono in chiesa. Dall'altare principale ci guardava la Madoma del Rosario col Bambino - recitammo una Ave Maria” affinché il Signore mi permettesse di prendere in possesso quelle mura - sentivo un'attrattiva per questo vecchio convento. Quante preghiere si innalzarono qui al Signore, quanta virtù, quanti sacrifici e perfino il sangue dei martiri attirarono su questa casa la benedizione di Dio! Girammo tutto il convento: rovine sopra rovine, pure avevano tanta attrattiva. Dissi alle signore che ero disposta a prendere possesso del convento e rertaurarlo. Esse sarebbero andate dal Vescovo per parlare con lui della questione.

Il giorno seguente mi recai a Wròblew dalla signora Wilska, sorella di Sr. Pradzynska.

Ancora il giorno dopo tenni una conferenza a Leczyca e poi bisognava ritornare a casa. Dopo poco tempo il Vescovo mi comunicò che molto volentieri ci avrebbe fatto prendere possesso del convento, bastava solo ottenere ancora il permesso dai Padri Domenicani. Scrissi allora al loro Superiore Generale e ricevetti da lui una lettera molto gentile, nella quale mi disse che mi dava completamente in possesso il convento di Sieradz. Questo atto di donazione confermò poi la Sacra Congregazione. Abbiamo cominciato i primi passi per eseguire alcuni restauri. Ci dovevano servire a questo scopo i soldi guadagnati in Danimarca. Col materiale di valore pari a 2.000.000 di marca (e il valore della marca polacca era allora molto basso) si poteva restaurare tutta 1a parte principale. Intanto sorsero delle difficoltà del tutto inaspettate.

Il governo che fin dora non si era mai preoccupato del valore storico di questo convento, di punto in bianco rese noto, che apparteneva ai beni dello stato. Anche il Comune si fece avanti come proprietario ed io non potei iniziare il lavoro. I 2.000.000 rimanevano in banca e a causa dellinflazione negli anni seguenti persero del tutto il loro valore. Quando poi finalmente mi permisero di fare qualche cosa con questa somma riuscii appena a comperare alcune grondaie.

Naturalmente non mi diedi per vinta, cominciai le trattative col governo e solo durante lestate del 1922 cominciammo ad avere delle speranze e nel dicembre dello stesso anno fu fatto finalmente il contratto.

Nel mese di giugno finì il primo anno scolastico per le nostre allieve e per il tempo delle vacanze prendemmo le villeggianti, per non gravare troppo sulla casa. Quel che ci serviva urgentemente a Pniewy era la cappella ed allora decidemmo di costruirla tra la casa di Santo Stanislao) e "Maria swiec” (un'altra casa). Preparò il disegno l'architetto Jedrzejewski di Poznan, esegui il sign. Degòrski di Pniewy. Si iniziò a porre le fondamenta; durante.il mese di luglio purtroppo non mi ricordo il giorno esatto - ebbe luogo la benedizione della prima pietra. Doveva venire per questa solennità Sua Eccellenza Monsignor Lukomski, però lo sorprese uno sciopero delle ferrovie e si dovette sostituirlo con il Parroco di Pniewy. Quanta gioia nei cuori in quel giorno, della benedizione della prima pietra della nostra prima vera cappella del Sacro Cuore! Al centro del terreno destinato per la costruzione fu impiantata una croce di legno; significava questo che accanto alla gioia ci sarebbero state anche le fatiche della croce e che questa cappella sarebbe per noi consolazione nelle difficoltà, che avrebbe portato inevitabilmente dietro di sé la vita del faticoso lavoro.

Ai primi di settembre mi invitarono a Varsavia per un Congresso Cattolico. Nella grande aula del politecnico parlai sull'argomento dello stato sacerdotale. Fu divertente, tutto clero era molto soddisfatto, perchè lo avevo presentato nelle tinte chiare e le signore invece molto di meno perché avevo attribuito alle madri cristiane la colpa della scarsezza delle vocazioni e l'incomprensione della dignità e dei doveri sacerdotali che si incontrano presso la gioventù maschile.

Direttamente da Varsavia mi recai a Wròblew dai signori Wilski. Ci tenevo di trovare un angoletto per il nostro lavoro nella Polonia centrale (nel “Regno”), ove avrei potuto portare tutte le attrezzature per i lavori di tessitura, perché a Pniewy in seguito ad un sempre maggiore afflusso delle allieve questa attività non si poteva più continuare. Contavo su Sieradz, invece per il momento non lo potevamo nemmeno pensare. Vicino a Wròblew ad Ozorkòw trovai una piccola casa ad un piano quattro stanze sopra e quattro sul pianterreno ed una piccolissima fattoria con 5,5 iugeri di terra ancora abitata. Mi decisi subito e la comperai; il paese mi offrì uno spiazzale davanti la casa, abbastanza grande per potervi costruire una scuola ed una chiesetta. La casa era ancora abitata, perciò dovetti prendere in affitto una sala nella grande villa dei possidenti terrieri do Ozorkòw e due stanzette nella casa di un ex-giardiniere per trasportarvi le attrezzature per la tessitura e le Suore che se ne occupavano. Dopo aver sistemato la questione, tornai a Pniewy, ove avrei dovuto occuparmi degli inizi del nostro lavoro a Gozdzichòw.

Verso la fine delle vacanze feci tornare dalla Danimarca a Pniewy Sr. Monkiewicz e Sr. Rodziewicz. La prima per farla insegnare il cucito a SantOlaf (Pniewy), laltra perché rimanesse direttrice a Gozdzichòw.

All'inizio di ottobre presi dunque Sr. Rodziewicz ed alcune Suore Converse a Godzdzichòw, il podere della sign. Chlapowska. Ella vi aveva fatto sorgere un orfanatrofio per i bambini della Polonia Orientale - del quale adesso ce ne saremmo occupate noi. La villa era grande con un bel parco e più di una cinquantina di bambini. Un lavoro bello e silenzioso. Gli inizi furono molto faticosi. Rimasi con le Suore una diecina di giorni - e di nuovo mi ammalai di cuore - ritornai a Pniewy ed ancora una volta per il riposo a Lwòwek. Alla fine di novembre cominciammo a trasferirci ad Ozorkbw coi telai e le Suore: Sr. Korentz e tre Suore Converse.

Vi faceva un freddo tremendo, le sistemai come si poteva; poverette avevano sofferto molto durante questo inverno per il freddo, una grande scomodità ed il cattivo mangiare, perché la cuoca ritenendo che la religiosa deve essere contenta di tutto, cucinava molto male - talvolta preparava la kasza per tutta la settimana, per non avere da fare nei giorni seguenti (più tardi uscì dalla nostra Congregazione).

A dicembre inviai ad Ozorkòw Sr. Zaborska per vedere se si trovassero troppo male le mie poverette le aveva trovato proprio male male, però coraggiosamente resistevano sul posto.

Il Natale fu molto triste. Qualche giorno prima delle feste Sr.Zaborska si ammalò. Aveva lerisipela sul viso. Alla viglia lunica allieva che rimase da noi per le vacanze si sentii male. Ebbe uneruzione cutanea; proprio prima del cenone feci venire il medico temevo la scarlattina. Il dottore diagnosticò il morbillo (poi invece si dimostrò che si trattava di scarlattina e la mandai all'ospedale).

Sr. Zaborska era in gravi condizioni. Durante la Messa di Mezzanotte il sacerdote le aveva portato la Santa Comunione. Temevo che il Signore stava per togliermi il mio braccio destro, invece ebbe dì noi pietà.

1922

Già per Capo d'Anno stava meglio - ed io mi sentii sollevata. In ogni modo ancora bisognava osservare con lei molte cautele. Questo mi costrinse a cambiare i miei progetti. Oggi dobbiamo ammettere che questa malattia, che ci indusse a cambiare i nostri piani, fu provvidenziale.

Già durante il mese di luglio, sua Eccellenza Monsign. Tymieniecki ci aveva chiesto dì inviare le nostre Suore a Lòdz, perché si occupassero delle catechiste, che erano numerose, però non erano organizzate, perché nessuno sì occupava di loro. Avevo deciso di inviargli Sr. Zaborska. Dopo la sua malattia cambiai idea e scelsi al suo posto Sr. Lozinska. Doveva andarvi prima da sola nel mese di febbraio.

Alla fine di gennaio andai a Gozdzichòw. Una nuovo-venuta postulante, Sr. Parczewska, dirigeva la scuola elementare e Sr. Rodzievicz l'orfanatrofio. Tutto andava bene. Una casa senza preoccupazioni. perché non dovevo occuparmene per quanto riguardava il lato materiale. Durante la mia permanenza a Gozdzichów mi pervenne la notizia della morte di Benedetto XV. Qualche giorno prima Padre Vlodimíro mi scrisse che il Santo Padre mi inviava la sua benedizione. Era il Cardinal Dalbor che l'aveva ben disposto verso di me - e per me fu questa ima grande consolazione; quel Papa che sempre quasi fino alla sua morte mi aveva ignorato e non aveva mai domandato di me, come Pio X, né a P. Vlodìrniro, né a M.Teresa - prima della morte mi inviò la sua benedizione. Grande e Santo Padre - requiescat in pace.

All'inizio di febbraio mi ammalai gravemente. Il sei giorno dellelezione del Santo Padre stavo tanto male, che mi somministrarono lEstrema Unzione. Le Suore chiamarono i medici da Poznan. Dottor Meisner indovinò bene la cura e migliorai. Telegrafarono a P.Vlodimiro e a M.Teresa ed il nuovo eletto Papa Pio XI, che era stato Nunzio in Polonia, mi mandò la sua benedizione.

Vi fu una grande gioia in Polonia, perchè il nuovo Santo Padre che era stato una volta Nunzio, conosceva ed amava la Polonia ed ora teneva in mano le sorti della Chiesa.

Rimasi ancora a letto molto tempo; a marzo, quando fui già convalescente, inviai Sr. Lozinska a Lòdz. Alloggiava dalla sign. Nowicka (odierna Sr.Nowicka). Sr.Lozinska era proprio adatta per quel lavoro. Si orizzontava ottimamente e per di più capitò a Lòdz proprio per volontà di Dio, non per mia scelta. La visitai verso la fine di marzo e sentivo che tutto sarebbe andato bene e che questa casa col tempo avrebbe portato gloria a Dio.

Nei primi di aprile partii con Sr. Zaborska per Aalborg. Tutte le ville che avevamo lì erano già vendute. A giugno tutte le Suore e i bambini dovevano tornare in Polonia, bisognava mettersi daccordo come fare con la buona Sr. Maculewicz, che aveva su di sé tutte queste preoccupazioni. Vi rimasi durante le feste di Pasqua - il congedo non fu così triste come la volta precedente (primo - 1921 - poi vi sono stata a maggio con Sr. Tyszkiewicz) perché potevamo dirci a vicenda arrivederci presto.

Il 31 maggio una grande gioia a Pniewy. La benedizione della nuova cappella. Venne per questa solennità la sua Eccellenza Monsign. Lukomski. La giornata era splendida. E' tanto bella la nostra cappella e vi si prega così bene. Intanto mi aspettava un altro lavoro.

Mi chiese la Principessa Oginska di occuparmi della casa di Santa Edvige a Poznan - vi era un pensionato per le ragazze mano abbienti, che frequentavano varie scuole. D'altra parte alcune signore - possidenti terrieri della zona di Poznan - mi forzarono quasi a prendere Otorowo - una bella villa circondata di un grande parco, con l'asilo per gli orfani. Bisognava fornire il personale all'uno e all'altro. Ci tenevo in una maniera particolare alla casa di Poznan, perché tanto spesso vi si capitava per gli affari e non avevamo dove fermarci il che era per noi molto scomodo.

Durante il mese di marzo ci installammo a Otorowo. Vi mandai Sr. Tyszkiewicz con a1cune Suore Converse. Il primo lavoro era la lotta con le cimici e i pidocchi la prima telefonata di Sr.Tyszkiewicz annunziava: “Nous sommes couvertes de vermine”. A Poznan ci sistemammo durante il mese di giugno. Sr. Zaborska vi andò come direttrice e ricevette per aiuto Sr. Maculewicz e le Suore Converse.

Ad Ozorkòw si restaurò la casa di Bugaj e durante il mese di maggio le suore si trasferirono nella propria casa. Vi preparammo una cappella, la quale fu benedetta solennemente la S.Messa e il Signore in casa significa che già si ha una vita religiosa organizzata. E' vero che solo una volta la settimana avevamo la S.Messa a casa ma anche questa era già una buona cosa. Negli altri giorni, se il tempo glielo permetteva, andavamo alla chiesa parrocchiale di Ozorkowo una buona mezzora di strada. Anche qui riuscimmo ad avere una piccola fattoria - il cavallo, una mucca e i maiali. Anche il lavoro andava bene.

Riguardo a Sieradz la questione col Ministero dei Lavori Pubblici cominciava a diventare più chiara, pur se definitivamente non era sistemata e durante il mese di luglio iniziarono i lavori. Prima di tutto bisognava aggiustare il tetto sopra la parte superiore della costruzione guardante verso il fiume Warta. Affidai il lavoro all'ingegnere però spesso andavo a vedere come andava o malgrado la fatica e le spese ero sempre più contenta di questo vecchio convento.

A giugno vennero con Sr. Maculewicz le Suore ed i bambini Aalborg. I piccoli erano 20, li inviai con Sr. Czernilowska a Otorowo affidandole la direzione di quella casa.

Allinizio di settembre Sr. LoziAska, Sr. Lesniewska, Sr. Teresa e 4 catechiste laiche si sistemarono in una piccola casetta di Lòdz, che il vescovo aveva messo loro a disposizione per iniziare per bene il lavoro con le catechiste. La casa in via Piotrkowska era orribile, umida e senza acqua. Le Suore dovevano andare lontano per attingere l'acqua dal pozzo, ove le sgridavano in una maniera più antipatica, però anche qui c'era una piccola cappellina, la Messa quotidiana e malgrado una grande scomodità stavano bene ed erano allegre.

Nell'agosto inviai le Suore a Sieradz. Vi andò Sr. Tyszkiewicz come direttrice, Sr. Grzgorzewska catechista e due Suore Converse. All'inizio abitavano dalla Sign. Tymieniecka e da ottobre si trasferirono in convento, ove dovevano abitare in due piccole stanzette, perché tutto il resto non era ancora abitabile. La parte principale era piena di operai e forse di notte vi dormivano anche dei vagabondi, perché tutto rimaneva aperto. Sono stata da loro - si trovano poverine in condizioni molto difficili non hanno dove girarsi. Sr. Gregorewicz insegnava a scuola, Sr. Tyszkiewicz dava lezioni private e di questo vivevano. Il peggio veniva la sera: veniva giù l'acqua, fischiava il vento, buio ed ad ogni passo qualcosa scricchiola, cigola ad ogni passo nel vecchio e inabitato monastero; le porte sbattono. Andiamo a recitare le preghiere della sera sopra ove c'era il coro musicale, portando con noi un piccolo lanternino. La chiesa è buia, solo la luce della piccola lampada che si vede in lontananza ci dice che il Signore è qui con noi. Vi è anche una strana acustica in questa chiesa così antica sembra che tutta la chiesa reciti le preghiere con noi. Ogni tanto da qualche angolo sbuca un pipistrello è proprio umgemutlich (spiacevole) nel vecchio monastero, nel pieno significato di questa parola. Malgrado questo, il lavoro va avanti allegramente. Anche i restauri progrediscono e cè speranza che fra poco vi si potranno trasportare i telai per la tessitura e le Suore da Ozorkowo. Lo abbiamo fatto durante il mese di novembre. Abbiamo sistemato il laboratorio nella grande sala lungo la chiesa. Man mano venivano rifinite sempre più celle nella parte principale. Si fece un pavimento da terrazza nella chiesa e anche portici tutto linsieme diventava sempre più bello.

Lanno 1923 non portò l'apertura delle nuove case. Dappertutto si lavorava per perfezionare quel che già avevamo. A Pniewy si impiantarono le condutture d'acqua e i servizi igienici, a Sieradz fu eseguito l'impianto elettrico. A Lòdz, grazie al vescovo le Suore si trasferirono in via Czerwona 6, alla casa dei Geyer. Vi abitano senza pagare l'affitto, però devono gestire un asilo per cento bambini. Vi si trovano meglio che nella casa in via Piotrkowska, ove vivevano una vita molto difficile.

Un avvenimento più importante di questanno è stato lapprovazione delle nostre Costituzioni per un periodo di prova di sette anni. Il 21 giugno ho ricevuto da Roma la notizia che le nostre Costituzioni era state approvate. Il Cardinale Dalbor mi chiamò per consengnarmele. Il 26 andai a Poznan e mi recai da lui. Mi accompagno nella sua cappella privata e lì, inginocchiata ai gradini dellaltare ricevetti le Costituzioni approvate, raccomandandomi in brevi parole di essere riconoscente per questa grazia. Si vedeva che lui stesso era commosso; una grande gioia riempi il mio cuore. Avevano detto tante cose contro di noi, volendo convincere gli altri, che non siamo una Congregazione religiosa ed assumiamo illegalmente il nome delle Orsoline, che non abbiamo nessun futuro davanti a noi. Adesso nessuno può avanzare più delle simili obiezioni. La Chiesa trasformò la nostra casa autonoma in Congregazione delle Suore Orsoline del Sacro Cuore di Gesù Agonizzante. Siamo a posto riguardo la nostra posizione legale. Tornai con il treno della sera e verso le 8 mi trovavo a Pniewy. La campana della cappella suonava allegramente, annunziando larrivo delle nostre care Costituzioni - tutte le Suore vi si riunirono. Portai la Costituzioni davanti all'altare e recitammo con tutto Il cuore il "Te Deum". Era questo un grande momento per la nostra Congregazione perseguitata - grazie a Dio eternamente per quel che aveva fatto per noi.

Nei primi di settembre facemmo il cambio tra i bambini di Gozdzichòw e di Otorowo; riunimmo tutte le bambine a Gozdzichòw sotto la tutela di Sr. Rodziewicz e i maschietti a Otorowo con Sr. Czernilowska.

Durante lestate del 1923 venne da noi, mi pare per la pria volta Miss Cawood un inglese, sorella della Croce Rossa, una persona abbastanza ricca, passò Pniewy qualche settimana e parti con l'intento di aiutarci e di raccogliere per noi il denaro.

In quest'anno avevamo cominciato ad ingrandire il pensionato. Furono aggiunte delle nuove camere da letto, una spaziosa aula per la ginnastica, un laboratorio per cucire ed una grande cucina.

A ottobre la Contessa Mohlòwna di Vilna si rivolse, a me, chiedendomi di prendere la direzione della nostra scuola di tessitura. Siccome è meglio sempre discutere a voce su questioni di questo genere, mi recai a Vilna in compagnia della nostra buona miss Cawood.

La Sign. Mohlòwna ma mi accolose con molta cordialità e si dimostrò pronta di consegnare nelle mie mani tutte le attrezzature. Il pensionato e la scuola, dicendomi che ne avrei potuto disporre a piacere, perfino di usarle o no, come ritenessi opportuno. Accettai e doveva essere fatto anche l'atto ufficiale di donazione. Lasciai intanto la scuola sotto la sua direzione e no per adesso, finché non ci sistemassimo, ci saremmo occupate solo del pensionato. Dopo due giorni lasciammo la Vilna, salutandoci cordialmente; a gennaio vi avremmo iniziato il lavoro. Durante il mio soggiorno a Vilna venne da me anche il P.Lubianiec. Volevo che mi occupassi del collegio a Czarny Bòr, per i bambini paga la giunta comunale e siccome listituto si trova fuori della città, in pineta, avremmo potuto avere l anche una specie di villeggiatura per le Suore di Vilno. Promisi di pensarci ed alla mia prossima venuta avremmo discusso la questione con maggiore precisione.

Il Natale è passato tranquillamente abbiamo avuto 24 ore di adorazione per la chiusura dellanno vecchio e allinizio del nuovo anno 1924.

 

Anno 1924

Ho dovuto inviare Sr. Wielowiejska per direttrice a Gozdzichòw destinando Sr. Rodziewicz che vi si trovava fino ad adesso, per Vilna. Alla fine di gennaio ho accompagnato Sr. Rodziewicz ed alcune Suore Converse a Vilna. Si sono sistemate in una piccola clausura la sign.Mohlòwna molto gentile ha ceduto il pensionato a Sr. Rodziewicz, però si sentiva che questo passo le è costato molto. Dellatto notarile non si parlava per niente. Le Suore s i sono messe a fare ordine, perché questo era nel primo momento la cosa più necessaria. Sr. Rodziewicz ha avvicinato molto le bambine, le quali cominciano a volerle un gran bene. Sono partita piena di speranza. Mi pare che durante questo mio secondo soggiorno a Vílna Padre Lubianiec ci accompagnò a Czarny Bòr. Un luogo bellissimo, pinete e sabbia - la casa non cè male, però sporcizia e miseria - i bambini facevano una triste impressione. Si sarebbe dovuto ancora discutere la questione con la Giunta Municipale.

Al ritorno a casa ricevetti. la lettere da Vilna, nelle quali le Suore mi comunicavano che avevano delle diffícoltà con la sign. Moh1òwna, si vede che voleva continuare a dirigere l'opera - chissà come andrà?

A marzo andai a Vilna per visitare le Suore e prima di prendere la direzione della scuola volevo vedere come si presentava il lato finanziario dell'opera. Volevo anche sistemare la questione dell'atto notarile, che la Sign. Mohlòwa mi aveva promesso. Intanto, appena si toccava la questione, diventava sempre più fredda diceva che doveva parlarne prima col fratello e col cognato perché anche lei aveva da porre delle condizioni (prima non aveva parlato delle condizioni). Abbiamo avuto una riunione con questi signori - ci hanno posto delle condizioni strane, come ad.es. questa che la sign. Si sarebbe occupata completamente della direzione della scuola e noi avremmo dovuto finanziarla. Il cognato della contessA ha sussultato nel sentire queste parole “ma non è possibile!” ha esclamato. Dopo la riunione avrebbere dovuto redigere latto.

Il giorno dopo andai con Padre Lubianiec alla Giunta Municipale. Discutemmo la questione di Czarny Bòr e firmai il contratto. Durante l'estate inizieremo il nostro lavoro in quel collegio.

Al mio ritorno a scuola la Sign. Mohlòwna mi chiama volendo parlarmi a quattro occhi senza Sr. Rodziewicz. Entro - mi accoglie in una maniera glaciale. "Le devo dire, Madre, che in seguito al suo poco sincero modo di agire con me, la devo chiedere di portar via di qui le Suore e di andarsene". Restai molto meravigliata. "Qual è questo insincero modo di agire?" “Lei a mia insaputa ha parlato con la mia segretaria.” "Si, ma perché non avrei dovuto farlo?” “Se lei ci vuol mandare via, ce ne andremo”. Balbettò che ci avrebbe pagato il viaggio, risposi che non ne avevamo bisogno (sapevo che non avrebbe avuto i soldi) e che avrei ritirato le Suore al più presto possibile. Ci separammo. Se questo discorso fosse avvenuto prima che mi fossi recata alla Giunta Municipale, non avrei accettato il lavoro a Czaeny Bòr, però ormai avevo firmato e non mi potevo tirare indietro. Si vede che il Signore aveva voluto così.

Povera sign. Mohlòwna! Il Padre Rettore dei Gesuiti e il Vescovo erano sdegnati con lei, ma che cosa si poteva fare? bisognava perdonare cristianamente e dimenticare.

Nellaprile le Suore ritornarono. Inviai Sr.Rodziewicz a Sieradz e dopo un po di tempo la nominai direttrice di questa casa; e allinizio di luglio portai Sr.Tyszkiewicz a Czarny Bòr del quale doveva prendere la direzione. Il 16 luglio P.Lubianiec vi celebrò la S.Messa e ci consegnò quel nuovo campo di lavoro - non lontano dalla Madonna di Ostra Brama, Lei avrebbe vegliato su di noi. Sr.Tyszkiewicz vi ebbe molte difficoltà bisognava togliere la sporcizia, guadagnare i cuori dei bambini, togliere le signore che prima lavoravano con loro ecc. Però lentamente anche Gzarny Bòr cominciò a civilizzarsi.

Verso la fine di agosto iniziammo un lavoro molto importante si aprì una casa a Varsavia. La baronessa Rotvan in Tabecki, consigliata da Alina Szobeko ci offrì una casa della Fondazione dei Rotvan per aprirvi una scuola per i poveri. Dovevamo avere la casa senza pagare laffitto, però avremmo dovuto addossarci tutte le riparazioni di quel fabbricato, che era abbastanza trascurato. Destínaí Sr. Wielowíejska come direttrice di questa casa (a Gozdzichòw restò come direttrice Sr. Matulajtis) con lssistente Sr. Sliwinska ed alcune Suore Converse tra le quali la nostra vecchia Sr. Zyta. Oltre la scuola pensammo di aprirvi un pensionato per le studentesse. Le Suore si misero coraggiosamente al lavoro ed in breve tempo 60 studentesse trovarono accoglienza in via Siena. Presto si accomodò anche la cappella ed il Signore vi cominciò ad abitare.

Nei primi di ottobre visitai Czarny Bòr. Povertà e scomodità ma le Suore le sopportavano allegramente. Bisognava sistemare la cucina, ed intanto si doveva cucinare all'aperto. In una grande caldaia sotto un albero bolliva la kasza, per tutto giorno. La caldaia evidentemente non era pulita, e la mattina veniva gialla, per pranzo marrone e per la cena nera come linchiostro - però allegramente si consumava questa leccornia e tutte stavano bene.

Con questo finisco la STORIA DELLA NOSTRA CONGR3GAZIONE.

Dal 11 ottobre 1924 scrivo la CRONACA DELLA CONGREGAZIONE, e lì sono annotati gli avvenimenti più importanti della vita della Congregazione - i quaderni si trovano a Roma.

Guardando indietro - una cosa sola vi posso dire, figliole mie: la nostra Congregazione sorse per volontà di Dio, il Signore la dirige ed io non vi ho avuto un altro ruolo, che quello della pedina sulla scacchiera, che Iddio muoveva e spostava come Egli stesso voleva.

La nostra Congregazione è opera di Dio; perciò amiamola, apprezziamola, serviamola sempre e dappertutto con sacrificio, dedizione ed amore - e servendola - serviremo Dio, il quale è nostro Signore e Re per leternità.

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Nota:

Ove sì parla dell'asilo ad Aalborg in Danimarca, si tratta effettivamente di un collegio per i bambini poveri.


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