La Congregazione delle Suore Orsoline del S. Cuore di Gesù Agonizzante

 

Ricordo

di

SUOR

FRANCESCA GUTTNER

 


 

La nostra sorella Francesca Guttner ci ha lasciato. La sua esistenza terrena è stata lunga. Aveva compiuto 93 anni. Era stata accolta nella Congregazione delle Suore Orsoline del Sacro Cuore di Gesù Agonizzante della stessa Madre Fondatrice, della quale conservava un vivo ricordo piena di gratitudine.

Ha vissuto di solito a Roma, particolarmente in questa casa. Questa cappella, nella quale noi stiamo celebrando l’Eucaristia per la sua anima, è stato luogo della sua preghiera, della sua meditazione, del suo incontro quotidiano con Dio soprattutto nella liturgia della Messa e delle Ore.

Non è certamente questo il momento per ricordare le tante attività che ella ha svolto durante il tempo della sua s sua vita terrena, e gli uffici, anche di grande responsabilità, che ella ha ricoperto. Basta affermare che in tutto ella ha impegnato le grandi doti d’intelligenza, di bontà e di spirito, delle quali il Signore l’aveva arricchita. Ella non si è risparmiata. Ha fatto dono di sé con generosità e con somma dedizione, per il bene della Chiesa, del suo istituto e della comunità polacca residente a Roma. Di tutto questo rimane vivo il ricordo in tutti coloro che hanno potuto conoscerla. Io ho avuto modo di incontrarla fin dai primi anni della mia permanenza a Roma, dagli inizi degli sessanta, quando ero ancora giovane sacerdoti che stava portando compimento i suoi studi ecclesiastici. Ma ho avuto modo di conoscerla meglio in seguito, quando nella frequentazione quotidiana di questa casa, particolarmente dal 1975, per il mio ufficio di cappellano di questa comunità, mi si è offerta la possibilità d’incontri, di scambi di riflessioni e considerazioni più frequenti e più impegnative. La personalità di Sr. Guttner si è rivelata sempre più ricca, bene integrata. Ella era contenta della sua vocazione, cristiana religiosa; amava la Chiesa e la sua Congregazione. Era particolarmente orgogliosa della sua Fondatrice, i cui scritti ella leggeva e meditava. Ad essi dedicava i suoi sforzi e le sue ultime energie, per renderli accessibili anche alle altre consorelle, alle quali potevano essere di difficili accesso per la lingua. Parlava spesso della morte, quando questa appariva ancora tanto lontano. Ne parlava con tranquillità e serenità. Sapeva che essa faceva parte della vita; bisognava rendersela familiare, per imparare spendere bene nel tempo le doti e le energie che il Signore le aveva dato. Del resto Sr. Guttner è stata sempre una persona molto dignitosa.

sr. Francesca Guttner - anno 1950 Scauri

Ma tutto questo appartiene ormai al passato; ed è racchiuso nel cuore di Dio. Sr. Guttner già da tempo lo aveva affidato al giudizio della sua Misericordia. Aveva imparato a guardare ormai tutto con un certo di distacco, che non significa affatto disinteresse o disimpegno, ma semplicemente una crescita nella fede e nell’abbandono nelle mani dell’infinita Misericordia di Dio. Il suo stesso carattere del resto la portava a ciò. L’intelligenza acuta che possedeva, la portava sapere ridere delle debolezze e delle miserie umane, comprese le sue. La sua era una ironia fine e sottile, che non sconfinava mai nell’amarezza e nello sconforto, semplicemente perché era inserita in una visione piena di fede e d’amore. Lo sguardo portato sulle piccole miserie della vita si innalzava al grande disegno di amore di Dio e in esso trovava la sua pace e la sua serenità. La sua presenza nella comunità era piacevole, gioiosa e incoraggiante.

Il nostro ricordo vuole soffermarsi sull’ultimo periodo della vita di Sr. Guttner, il periodo della immobilità e della sofferenza. Un periodo particolarmente lungo, che ha raggiunto il suo vertice di sofferenza e di solitudine negli ultimi mesi. E’ il tempo del dolore, della speciale configurazione al mistero di Cristo. Esso rimane avvolto nel mistero, come quello della passione e della morte di Gesù. Ma è stato certamente il tempo più fruttuoso e più ricco, che ha preparato la nostra sorella a incontrare il volto radioso del Padre.

Sr. Guttner apparteneva alla Congregazione che prende il nome dal mistero della sofferenza di Gesù: “Suore Orsoline del Sacro Cuore di Gesù Agonizzante”. Lei religiosa aveva configurato in modo al suo mistero di dolore, con le sante stimmate: San Francesco d’Assisi. Da religiosa si chiamava “Suor Francesca di Gesù Crocifisso”. Questi nomi si sono fatti particolarmente significativi al termine del suo commino terreno. Ella ha partecipato alla sofferenza di Gesù nel momento supremo della sua vita, prima di avviarsi alla passione. Gesù ha vissuto quel momento, unendo la sofferenza più grande, fino a sudare sangue, con l’amore supremo di comunione con il Padre: La mia anima è triste fino alla morte. “Abbà, se è possibile passi dame questo calice; ma non mia ma la tua volontà sia fatta”. Ed è l’intima unione di amore con il Padre, che accompagna Gesù alla morte e costituisce il segreto delle ultime ore della sua vita terrena, in cui ha dovuto affrontare il combattimento della morte.

Suor Guttner, nella scuola della sofferenza, che non le è mai mancata nella vita, ma che le è stata in separabile particolarmente in questi ultimi anni, è cresciuta ed è stata matura nella comunione con il mistero del Cuore di Gesù agonizzante e crocifisso. Abbimo ascoltato la parola di Dio: Se il chicco di frumento, caduto in terra non muore, rimane solo . Se invece muore, porta molto frutto”. Siamo nel tempo di Pasqua. Il volto glorioso di Gesù risorto risplende luminoso al nostro sguardo. E’il volto di gloria, nel quale si riflette l’infinita bellezza del volto del Padre. E’ il volto glorificato dalla potenza dello Spirito che vi ha fatto risplendere tutta la bellezza dell’amore morte, che è stato più forte della morte. Ma, perché potesse acquistare quel volto glorioso, Gesù è dovuto entrare nel cammino della morte; ha dovuto accettare che quel volto fosse deturpato e formato;è stato dato in balia della malvagità umana, ha dovuto perdere per fino la bellezza della sua dignità umana, certamente aveva, quando camminava sulle strade della Palestina. Il volto è lo splendore della persona. E’ la persona stessa! Ebbene Gesù ha perduto il suo volto nel mistero della sua sofferenza e del suo dolore. E’ il mistero della morte, che sembra avere in sé il dinamismo della distruzione in inesorabile. Abbiamo ascoltato la parola di Dio: “Chi ama la sua vita, la perde e chi odia la sua vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io là sarà anche il mio servo. Se uno mi serve il Padre lo onorerà”. Suor Guttner ha servito con tutta la sua vita Gesù, la Chiesa è la sua congregazione. Ha fatto dono della sua vita. Ora il Padre l‘ha glorificata come ha glorificato il suo Figlio Gesù, con lo splendore della gloria. Il Padre l’ha accolta tra le sue braccia misericordiose, che l’amata di un amore eterno. La Santa di Lisieux aveva voluto chiamarsi “Santa Teresa del Bambino Gesù e del Volto Santo”. Il Volto Santo di Gesù distrutto dalla sofferenza, come il volto del suo padre terreno, il signor Martin! Ma dietro il volto deformato di suo padre, Teresa ha visto la sofferenza del Volto Santo, del Volto di Gesù. E’ nella sofferenza di questo Volto, che noi siamo chiamti a vedere anche la sofferenza, particolarmente di questi ultimi tempi, della nostra sorella Francesca del Crocifisso, come quella di ogni volto umano. Ma essa risplende oggi luminosa nel Volto Santo di Gesù risorto, che accoglie Gesù nella compagnia dei suoi Santi.

A questo nostro momento di preghiera, che vede raccolta la nostra piccola comunità è presente la Chiesa interra, della terra e del cielo. Dalla terra della Polonia è giunto il telegramma di sua Eccellenza il Nunzio della Santa a Varsavia. Segno particolarmente gradito, per la comunità delle Suore Orsoline del Sacro Cuore di Gesù, è quello che ha voluto manifestare il Santo Padre. Egli ha voluto esprimere il suo particolare effetto per la comunità delle Orsoline e la sua stima per la defunta sorella, con la presenza del tuo segretario personale, Sua Eccellenza Mons. Stanislao, che preside questa liturgia, e con l’invio di telegramma, del quale diamo lettura.

(la lettura dei telegrammi)

Allegammo alle carissime Suore una foto della nostra carissima Suor Franciszka Guttner. Lei sapeva tanto godere di natura… Tre ultimi anni circa passo sul carrozzino… Spesso nel giardino, leggendo contemplando la natura.

Vogliamo scusarci che solo ora, dopo sei mesi, inviamo questi ricordi. Senz’altro hanno già avuto altri per la Radio Vaticana o dall’Osservatore Romano.

Siamo state e restiamo unite nella preghiera per la pace eterna della nostra indimenticabile Suor Francesca Guttner.

Con cordiale saluto fraterno,

Suore della Comunità di Casa Generalizia