FILIPPINE 

 

 

Nelle Filippine dal 5 aprile al 27 giugno 2017

 di sr.Danuta Benisz

 

La Madre Generale mi ha chiesto di recarmi nelle Filippine per quasi tre mesi, per sostituire sr Wioletta Sobiesiak, responsabile della nostra casa di formazione di Tagayty, perché lei il 19 aprile a.c. sarebbe dovuta partire per la Polonia, per un periodo di due mesi. Sono giunta a Tagaytay il 5 aprile e ripartita il 27 giugno.

 

Abbiamo nelle Filippine due case. La prima a Tagaytay e la seconda a Pangil (Amadeo); l’una dall’altra dista 13 km. Nella casa di formazione di Tagaytay ci sono due suore con voti perpetui, di cui una è sr Wioletta, polacca, l’altra è sr Salomé, filippina; due suore juniores (sr Joanna e sr Lischiel) e  tre postulanti (Cathelyn, Agnes e Lorilyn), tutte filippine. Nella casa di Pangil, ci sono due suore con voti perpetui: sr Margherita, italiana, e sr Marifé, filippina; con quest’ultima sono stata insieme per 8 mesi nella casa di Scauri.

 

Nelle Filippine, di solito, il periodo delle vacanze estive inizia con la Settimana Santa e finisce con i primi di giugno.  Per noi, quel tempo, nonostante fosse di vacanza, è stato intenso ed è passato velocemente tra attività e impegni diversi.

 

II parte

 

Lo scorso 23 giugno la nostra comunità nelle Filippine ha festeggiato il 15° anniversario di presenza in questo Paese. Ho potuto sperimentare, stando con loro, cosa significhi il volto giovanile della vita consacrata, che in Europa, a causa del progressivo invecchiamento, si è portati facilmente a dimenticare. Ho fatto esperienza della bellezza della Vita Consacrata, costruita su valori come la creatività, il coraggio, l’apertura del cuore, l’intuito, la capacità di rischiare, l’entusiasmo. Tutti tratti tipici dell’età giovanile.  Ho visto quanto le nostre giovani cerchino di vivere riscoprendo  l’entusiasmo e la radicalità degli inizi della fondazione.

 

Per approfondire il carisma e la nostra spiritualità orsoliniana, abbiamo avuto a Pangil, ogni settimana, incontri di formazione per  tutte le suore. E’ stato bello stare insieme, condividere i nostri pensieri. Talvolta rimanevamo a Pangil tutto il giorno per riposare un po’; altre volte, dopo il pranzo, tornavamo a Tagaytay. In uno degli incontri svolti, ognuna di noi ha raccontato la storia della propria vocazione religiosa, usando qualche segno simboleggiante il proprio percorso. Abbiamo parlato del carisma, dei segni del carisma tracciati da Dio nella vita della Madre Fondatrice e nella nostra vita. Abbiamo riflettuto sull’importanza dell’Eucaristia e della vita eucaristica come espressione del nostro carisma: essere scelti (Eccomi), benedetti (Magnificat), spezzati (Come Dio vuole, Eccomi) e dati (il Servizio). Abbiamo visto insieme qualche tratto della vita della Madre Fondatrice, delle prove che ha attraversato e della sua fortissima fede in Dio. Ci siamo servite dei suoi scritti. Orientate da una presentazione digitale preparata da sr Margherita, abbiamo riflettuto insieme su come Dio, con la sua Provvidenza, abbia guidato e diretto la nostra missione durante i 15 anni di presenza nelle Filippine.

A metà maggio, a Pangil, sr Margherita ha organizzato per noi una giornata di “deserto”. Siamo andate nella tenuta di un nostro vicino, l’avvocato Feliciano. La famiglia Feliciano possiede un grande terreno, molto curato, pieno di verde, anche con dei “cubi” per potersi sedere e riposare. Ognuna di noi ha ricevuto cibo e acqua per tutto il giorno. Abbiamo portato con noi la Bibbia, il quaderno per scrivere le nostre riflessioni, qualcosa su cui sedersi. Ogni suora ha cercato il proprio posto, isolato, per stare da sola, nel silenzio, e pregare, riflettere, fare esperienza di Dio attraverso il contatto con la natura.  E’ stato importante ascoltare, sentire, osservare la natura, aprirsi a qualcosa di nuovo. Per la riflessione erano stati indicati i brani della Bibbia e i frammenti degli scritti dei Padri della Chiesa. Nel tardo pomeriggio ci siamo incontrate per la preghiera del Vespro e per condividere ciò che ognuna aveva sperimentato durante la giornata, parlando con Dio, cuore a cuore. Lo abbiamo espresso scrivendo il proprio Salmo di lode e di esperienza di vita. A conclusione della giornata, abbiamo partecipato alla santa Messa nella parrocchia di Amadeo. L’intero giorno ha raccolto un’esperienza bella e indimenticabile.

Un altro momento importante vissuto a Pangil è stato quello della Santa Messa celebrata da p. Alvin Chaves, parroco di Amadeo, che aveva espresso il desiderio di stare una giornata con noi. Abbiamo partecipato alla Messa nel cubo del giardino, in vicinanza con la natura. Al posto dell’omelia, p. Chaves ha invitato ognuna di noi a condividere la Parola di Dio, ciò che il Signore diceva ad ognuna di noi. E’ stato un momento di profonda comunione spirituale.   Dopo, abbiamo consumato il pranzo in una locanda gestita da suore italiane, perché p. Chaves aveva manifestato il desiderio di poterci offrire il pranzo.  Così, è stato possibile continuare la nostra condivisione  con un altro pane, quello quotidiano.

 

Abbiamo avuto anche altri intensi momenti di preghiera, come quello della Veglia di Pentecoste nella nostra cappella di Tagaytay. Eravamo in sette  (mancando sr Margherita e sr Marifè rimaste nella loro a casa di Pangil). Ognuna di noi ha ricevuto, come segno, un dono dello Spirito Santo, molto significativo. E’ stato un momento di preghiera e di invocazione molto forte.

 

Il giorno dopo, per stare e festeggiare insieme, siamo andate alle 6.00 alla Messa di Pentecoste nella parrocchia delle suore di Pangil,  ad Amadeo. Alla fine della Messa, il parroco p. Alvin Chaves ha evidenziato che la festa di Pentecoste è il giorno di nascita della Chiesa, il suo compleanno. Come simbolo di questo evento, ogni famiglia ha ricevuto una piccola torta. La nostra l’abbiamo portata a casa, a Tagaytay, dove tutte insieme l’abbiamo potuta gustare durante una solenne e festosa colazione. Tutto il giorno è stato festoso. Il pranzo l’abbiamo fatto fuori, nel giardino. Prima del pranzo ognuna di noi ha dovuto cercare un frutto o un ortaggio nascosti nel giardino. Nel ritrovarli abbiamo avuto la sorpresa di vedere che ognuno di essi conteneva una scritta, un “frutto” dello Spirito Santo, dono per ognuna di noi. Dopo il pranzo abbiamo avuto un momento di condivisione su ciò che avevamo vissuto insieme. 

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Il 29 maggio  non poteva mancare la celebrazione festosa della Solennità di Madre Orsola. Abbiamo deciso di festeggiarla insieme con le famiglie dei bambini adottati a distanza. Sono circa 28 famiglie, per un totale di più di 100 persone, tra adulti e bambini. E’ stata eccellente l’organizzazione dell’evento da parte delle suore.

 

Abbiamo fatto due o tre incontri preparatori, prima tra di noi, poi con alcune famiglie, specialmente con le mamme dei bambini adottati a distanza. Abbiamo scelto quattro temi importanti della vita della Madre Fondatrice da presentare come proposta per ognuno dei partecipanti alla festa. Per il tema della giornata abbiamo scelto le parole della Madre Fondatrice: La mia politica è amore e come pilastri di questa politica abbiamo proposto: la spiritualità, cioè incontro vivo con Gesù; la serenità d’animo, il sacrificio e le prove di vita, il servizio come dono di sé. Sr Giovanna ha preparato la presentazione con riferimento ai quattro pilastri citati.

 

Le famiglie, invece, hanno avuto il compito di organizzare qualcosa per aiutare a fissare meglio questi concetti. Hanno preparato una canzone, una danza, una preghiera e una rappresentazione. E’ stato bello constatare il loro impegno. Insieme alle suore hanno organizzato la danza per la processione con il quadro della Fondatrice. Tutto è iniziato alle 15. 00 con l’arrivo del Vescovo Mons. Reynaldo Gonda Evangelista, di p. Hubert dei Padri Salvatoriani e di p. Ronel Ilano. Dopo che la presentazione, ci ha introdotto nel tema della giornata, le famiglie hanno presentato il frutto del loro impegno di preparazione alla festa. Una mamma con due figlie ha eseguito un bellissimo canto che parlava dell’amore e del dono di sé agli altri: è stato così bello che il Vescovo si è profondamente commosso. Altre famiglie, insieme, hanno eseguito una danza. C’è stato anche chi ha preparato una riflessione.

 

Durante la Messa abbiamo ringraziato per il dono della Madre Orsola e durante la processione dei doni le famiglie hanno portato ciò che avevano preparato. Tutto si è concluso con una danza animata e con la foto di gruppo.

 

Alla fine, ognuno ha ricevuto la cena da portare a casa. Nei pacchetti delle foglie di banano abbiamo messo un po’ di riso, lo spezzatino con le patate, un uovo sodo e, a parte, un succo di frutta, un dolcetto e delle caramelle. Tutto preparato da noi con tanta cura.

 

Il Vescovo e i sacerdoti che hanno celebrato la Messa hanno cenato con noi. E’ stato un altro momento di sincera fraternità.

Quando tutti sono andati via, prima di cominciare a lavare e sistemare le stoviglie, ci siamo fermate per condividere le nostre impressioni facendo anche una verifica su come fosse andata la festa e la sua preparazione. E’ stato un momento fraterno e formativo.

 

Tra gli altri impegni interni, abbiamo avuto, una volta a settimana a Tagaytay, lezioni d’italiano esercitandoci con canti in italiano; ci sono anche state lezioni di chitarra.

 

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Non sono mancati impegni e feste esterni. Tagaytay è chiamata il piccolo Vaticano per la presenza di numerose e diverse congregazioni religiose (più di 80!). E’ stato per me interessante notare la collaborazione e la comunione esistenti tra queste diverse realtà. Spesso siamo state invitate a celebrazioni e ricorrenze: abbiamo partecipato alla prima professione di tre novizie delle suore Figlie di San Giuseppe di Caburlotto; al giubileo del 25° anniversario di tre suore della Congregazione delle Suore Francescane del Bambino Gesù; al 50° di una monaca di clausura delle Suore dello Spirito Santo della Perpetua Adorazione (Pink Sister). Nella domenica del Buon Pastore i Padri Rogazionisti hanno organizzato la preghiera per le vocazioni, preceduta da una conferenza Biblica sulla vocazione. Tutte queste celebrazioni si sono concluse con un ricevimento, secondo la consuetudine filippina che è quella di offrire il pranzo. Sono buone occasioni per incontrarsi, conoscersi, parlare e creare comunione.

 

Un'altra celebrazione solenne, e allo stesso tempo speciale per me, è stata la festa del 25° anniversario della missione delle suore Figlie di San Giuseppe di Caburlotto. La Santa Messa è stata celebrata dal Card. Tagle. E’ stata per me l’occasione di rincontrarlo (in precedenza, lo avevo visto tre volte a Roma) e di poterlo salutare. Stando sedute a pranzo allo stesso tavolo, è stato possibile scambiare qualche parola; alla fine, insieme con le nostre suore, abbiamo fatto delle foto ricordo. Il Card. Tagle è una persona di particolare importanza per la Chiesa filippina: è un grande teologo e, allo stesso tempo, un vero pastore di greggi, attento in maniera particolare alla vita dei poveri. Qualcuno ha scritto sul Cardinale Tagle: “E’ un uomo evangelico  e sa davvero raccontare Gesù Cristo”. Abbiamo potuto verificare tale considerazione durante la Messa, nella quale ha tenuto un’omelia lunga più di 30 minuti, ma che è sembrata durare solo un attimo. Nonostante la mia scarsa conoscenza dell’inglese, sono riuscita a comprenderla, grazie anche al fatto che il Cardinale riesce a comunicare la fede persino con i gesti e il tono della voce. Nel contatto personale è molto semplice e cordiale. E’ stato sorpreso di vedermi nelle Filippine e manifestandomi allo stesso tempo la sua gioia per l’incontro. E’ stato molto cordiale con tutte noi suore e felice di vederci. Alla fine del mio soggiorno ho avuto modo di poterlo salutare per telefono, con il proposito e la speranza di rincontrarlo a Roma.

 

Siamo state invitate nella parrocchia di Padre Ronel Ilano, a Belveder (Tanza), per un’occasione bella e particolare. Il 29 aprile la cappella di Sant’Antonio di Padova è stata elevata a parrocchia e reintitolata a San Giovanni Paolo II. Le suore conoscono p. Ronel dai tempi in cui era semplice seminarista; lui andava a trovarle insieme con l’attuale cardinal Tagle, allora Vescovo di Imus. P. Ronel è molto legato a noi, alla nostra spiritualità. Sente anche una provvidenziale coincidenza tra Giovanni Paolo II e la Madre Orsola, entrambi Santi polacchi. E’ stata una cerimonia molto bella, con la presenza del nostro Vescovo, Mons. Reynaldo Gonda Evangelista. P. Ronel ha voluto ufficialmente ringraziare la nostra Congregazione per l’impegno e l’aiuto che stiamo dando alle persone povere della sua parrocchia, grazie al progetto La via del riso, sostenuto dalle suore e dai laici della Polonia. Dopo la Santa Messa solenne, come di consuetudine, siamo state invitate a pranzo e abbiamo potuto salutare il Vescovo e gli altri sacerdoti. Ho notato la riconoscenza verso di noi di tante persone.

 

L’occasione della cerimonia ha segnato per me anche un’altra curiosa esperienza: era la prima volta sia che guidavo un’automobile in una città filippina d’intenso traffico sia che facevo un tragitto più lungo del solito. Questa esperienza, che ha avuto un impatto positivo, mi ha poi dato il coraggio di guidare con sicurezza nelle situazioni che si sono create successivamente.

 

            A volte siamo andate alla Messa nella nostra parrocchia Madonna di Lourdes, altre nella parrocchia di Santa Maddalena delle suore di Pangil, ad Amadeo. Inoltre siamo state invitate ad animare la Messa nella Cappella vicino a noi, in occasione dell’apertura del mese mariano. Anche questa per me è stata una importante esperienza: ho imparato i canti in tagalog e ho vissuto la messa con la gente semplice del circondario.

C’è una tradizione diffusa nelle Filippine: Flowers of  May (Fiori di maggio).  

La Madonna viene considerata il fiore più bello, e a Lei, alla fine della messa, in processione, vengono offerti i fiori. Ognuno porta un fiore alla Madonna, tutti i giorni del mese di maggio; questo avviene in tutte le parrocchie.

Alla fine del mese, nei singoli quartieri della città, si fanno le processioni con la Madonna, usando i costumi tradizionali; è molto diffusa e molto forte la pietà popolare. Le cerimonie hanno origini spagnole e sono espressione della cultura filippina che privilegia i riti, la musica, i colori, il raduno delle persone. Specialmente i poveri sono soliti di esprimere la loro fede in Dio in modo esplicito e visibile. Spesso Dio è la loro unica speranza.

 

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Ho molto ammirato il lavoro delle nostre suore con i giovani. I primi bambini adottati a distanza, quasi 15 anni fa, oggi sono adolescenti. Le suore hanno formato un gruppo di giovani che seguono per tutto l’anno assicurandogli una formazione cristiana e umana. Sr Salomè, che si occupa di questo gruppo, ha avuto alcuni incontri anche durante le vacanze. Insieme con le altre suore ha organizzato una gradevole uscita, durata tutto un giorno, sul vulcano Taal. Anche questa si è rivelata un’esperienza felice.

 

Il vulcano è una delle  mete turistiche di Tagaytay. Siamo partiti la mattina, con un gruppetto di 15 giovani. Dapprima abbiamo viaggiato con un jeepney; poi abbiamo preso una battello per attraversare il lago. Mentre eravamo nel jeepney, sr Salome ha spiegato ai giovani l’attività da fare lungo il percorso verso il cratere. Dopo aver attraversato il lago ci aspettava un lungo cammino, faticoso ma bello, dovendo camminare sotto il sole e in salita. Abbiamo potuto ammirare la bellezza del paesaggio e misurarci con le nostre forze. Il cammino è stato segnato dalle stazioni della Via Crucis, un altro stimolo spirituale per ognuno di noi.

Nei pressi del cratere c’erano delle fessure da cui usciva il fumo del vulcano, non spento ma dormiente: molto suggestivo! Alcuni turisti benestanti, condotti dalle guide, raggiungevano la vetta a cavallo. Siamo ritornati a casa per la merenda. Stanchi ma contenti. Abbiamo offerto ai nostri giovani il gelato e sr Salomè ha fatto con loro un momento di condivisione sull’esperienza vissuta.

 

Le nostre suore giovani sono molto impegnate nella pastorale vocazionale. Nonostante il tempo delle vacanze, siamo andate, su invito di p. Virgilio S. Mendoza, della parrocchia di Sant’Agostino a Tanza, per un incontro vocazionale per circa 50 giovani. Le suore hanno presentato qualche canzone di animazione e fatto lavoro di gruppo; inoltre, hanno presentato la vita della Fondatrice e della Congregazione e lasciato del materiale divulgativo sulla Congregazione.

 

In un weekend di maggio abbiamo ospitato 3 ragazze in discernimento della parrocchia di p. Giuseppe Carraro, da Cavite. Sono state seguite da sr Salomè. Hanno avuto diversi momenti di riflessione. Sr Marifè ha avuto un incontro biblico con loro.  Con tutta la nostra comunità hanno avuto i momenti di preghiera. Il Venerdì sera abbiamo organizzato l’adorazione della croce nello stile Taizé.

 

Sabato pomeriggio siamo andate a Pangil per un incontro di formazione e spiritualità, a contatto con la natura, guidato da sr Margherita. Le ragazze sono tornate a casa loro lunedì mattina. Il seme è stato gettato. Un sabato successivo, invece, per il ritiro di una giornata sono venute 3 ragazze dalla parrocchia di Giovanni Paolo II, mandate da p. Ronel.

Ho notato uno straordinario impegno delle nostre suore nella pastorale vocazionale. La pastorale richiede tempo,  energie, molta buona volontà e tanta dedizione. Le ho tanto ammirate.

 

Una volta a settimana andavamo al mercato per fare la spesa. Il mercato è diviso in due parti: una per il pesce fresco e la carne, l’altra per la frutta e la verdura.

La spesa la facevano le suore che sapevano scegliere meglio gli alimenti da comprare. Io avevo tutto il tempo per osservare la vita del mercato: bancarelle piene di diversi prodotti, spesso per me sconosciuti, ma che fanno parte della cucina filippina. Ci sono tantissime specie di pesci (freschi, affumicati, piccoli, grandi!) e di frutti di mare. Anche la carne la compravamo al mercato, scegliendo le parti che preferivamo. Non c’è l’usanza di mettere i prezzi vicino ai diversi prodotti alimentari: è infatti consuetudine dei venditori stabilire i prezzi dopo essere entrati in contatto con l’acquirente. Catturavano la mia attenzione le persone più povere che cercavano di comprare qualcosa. Le persone più abbienti fanno la spesa nei centri commerciali maggiormente forniti: avendo disponibilità, si può trovare di tutto e di più. Anche in questo si vede la spaccatura che c’è nelle Filippine: la società è divisa tra persone molto ricche e molto povere. Non esiste quasi la classe media.

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Ci sarebbero ancora tante cose da raccontatore e condividere. E’ stato un tempo di grazia e di benedizione. Una scuola di vita e un tempo di esperienza arricchente, dal punto di vista sia umano che spirituale.

Ringrazio la Madre, la Congregazione il Centro Italiano e la mia Comunità che mi hanno permesso di fare questa significativa, profonda e intensa esperienza. Ringrazio le nostre consorelle nelle Filippine per l’accoglienza e per tutto il bene ricevuto. Sono contenta di aver fatto un pezzo di strada della mia vita insieme a loro. Lode al Signore per tutte le Sue grazie!