La Congregazione delle Suore Orsoline del S. Cuore di Gesù Agonizzante

 

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INCONTRO

 

Il Messaggio di Fatima ci interpella?

incontro del Centro italiano - Roma, 2 dicembre 2017

 

Lettera di affidamento

Atto di affidamento

 


Alla conclusione dell’anno dedicato interamente alle celebrazioni legate al centenario delle apparizioni di Fatima, anche noi Orsoline SCGA desideriamo fare il nostro atto di affidamento al Cuore Immacolato di Maria.

La Madre Generale ci esorta di prepararci a questo evento, personalmente e comunitariamente, perché l’atto di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria sia vissuto consapevolmente, recitato non solo con le labbra, ma  confermato e sigillato con atti d’amore e di fiducia verso Maria. Lei ci porta da Gesù. Madre Fondatrice scrive: “Amate il Cuore di Gesù per mezzo dell’Immacolato Cuore di Maria”. “Andate da Gesù attraverso Maria, perché, Lei desidera più di noi stessi la salvezza”.

E per questo Maria ci chiama alla preghiera e alla conversione.  San Giovanni Paolo II costata: “La potenza della Redenzione è sempre più grande del peccato; la potenza della Redenzione supera infinitamente tutta la gamma del male. Il cuore della Madre ne è consapevole, per questo chiama alla conversione e ci mostra la strada per ritornare alla fonte della Redenzione.”

Occorre una risposta adeguata agli appelli di Maria, che chiama l’umanità e la Chiesa (quindi anche noi) alla penitenza, alla preghiera e alla conversione.

 

 

I parte

 

LE RAGIONI PER RITORNARE ALLE APPARIZIONI E AL MESSAGGIO DI FATIMA.

 

Nella prima parte di questo mio intervento cercheremo le ragioni valide che ci spingono a ritornare alle apparizioni e  al Messaggio di Fatima.

 

Anche se le apparizioni della Madonna di Fatima sono avvenute cento anni fa, l’appello della Madonna alla conversione e alla preghiera mantiene un’attualità straordinaria. Tutte le celebrazioni di quest’anno, nelle diverse parti del mondo l’hanno confermato.

 

C’è una forte tentazione (forse anche nel nostro cuore) di svalutare questi fenomeni, dicendo, non mi servono le apparizioni di Maria per credere, per vivere bene.

Da una parte non è sbagliato. Basta chiedersi il significato delle apparizioni e delle  rivelazioni nella vita della Chiesa.

 

Il significato delle rivelazioni nella vita della Chiesa.

L’insegnamento della Chiesa distingue tra la “rivelazione pubblica” e le “rivelazioni private”.

 

Il termine rivelazione pubblica designa l’azione rivelatrice di Dio destinata all’umanità, che ha trovato la sua espressione nella Bibbia: nell’Antico e nel Nuovo Testamento. Si chiama rivelazione, perché in essa Dio si fa conoscere progressivamente agli uomini, fino alla sua piena rivelazione in Gesù Cristo. L’unica rivelazione di Dio rivolta a tutti i popoli si è conclusa con Cristo.

 

Però “anche se la Rivelazione è compiuta, non è completamente esplicitata; toccherà alla fede cristiana coglierne gradualmente tutta la portata nel corso dei secoli” (CCC n.66)

“È dovere di tutto il popolo di Dio, soprattutto dei pastori e dei teologi, con l'aiuto dello Spirito Santo, quello di ascoltare attentamente, di discernere e interpretare i vari linguaggi del nostro tempo, e saperli giudicare alla luce della parola di Dio, perché la verità rivelata sia capita sempre più a fondo, sia meglio compresa e possa venir presentata in forma più adatta. (gaudium es Spes, 44)

 

E qua, si inseriscono le rivelazioni private.

 

Le rivelazioni private si verificano dopo la conclusione del Nuovo Testamento, non completano, non aggiungono niente di nuovo alla rivelazione definitiva di Cristo e al deposito della fede, ma attualizzano il messaggio evangelico in un determinato momento e contesto storico. Talvolta introducono nuove forme di culto nella Chiesa, come il culto del Sacro Cuore introdotto con le rivelazioni a Santa Margherita Maria Alacoque o il culto della Divina Misericordia con le rivelazioni a Santa Faustina. Sono un valido aiuto per comprendere e vivere meglio il Vangelo nell’ora attuale.  Hanno il compito di  nutrire la fede, la speranza e la carità che sono per tutti la via permanente della salvezza.

 

Oggi le apparizioni mariane e le rivelazioni che contengono sono viste, prima di tutto, come segni del tempo, che da una parte  indicano l’agire della Provvidenza di Dio nel mondo e dall’altra parte rispondono a ciò di cui il mondo e l’uomo di oggi hanno bisogno:

ad esempio:

 

1.    Bisogno di conservare una coscienza sveglia di cui il nostro mondo, “sazio e disperato”(card. Biffi) è assolutamente privo. Abbiamo bisogno di una coscienza sveglia per vivere autenticamente il vangelo, la vita cristiana e la vita religiosa. Papa Francesco spesso ci dice di non essere assonnati,  comodi sul divano.

Maria, nella sua compassione materna, ci visita e desidera risvegliare le coscienze assopite e rinvigorire  quelle fiacche.

 

Non siamo un po’ assopite? Assonnate? Comode sul divano?

 

2.    Bisogno di sicurezza.

Maria, con la sua presenza, ci assicura che Dio c’è, che Dio esiste, cammina accanto a noi, ci ama..

La vera sicurezza proviene dalla fede e dalla speranza nelle promesse di Dio. Maria in mezzo a noi è il segno concreto che le promesse divine sono vere. Lei è la “Stella della speranza”. Specialmente nella storia del peccato e dell’umana debolezza, Maria rimane un segno di sicura speranza. Con Lei, tra noi, non abbiamo nulla da temere, abbiamo Colei che ci salverà da ogni male e ci guiderà ad ogni bene.

 

3.    Bisogno di prospettive sicure per il futuro.

Il futuro sembra nero.. Nasce la domanda:  il mondo dove va a finire? La Madonna ci dice che se diamo una risposta positiva ai suoi appelli, la nostra fedeltà preparerà la vittoria del bene. Chi ascolta Maria gode di una grazia specialissima che lo sostiene e lo accompagna nel proseguire sulla strada vera e giusta. Abbiamo bisogno della sua guida e del suo sostegno.

 

 

In sintesi possiamo dire che:

 

Le apparizioni di Fatima sono un avvenimento determinante nella Chiesa Cattolica, per il loro intimo legame col messaggio evangelico, per la profondità con la quale segnano l’esperienza di fede di molti cattolici e per la portata profetica dei loro appelli. La Chiesa ha confermato che le apparizioni di Fatima presentano una proposta credibile e valida di concretizzazione della vita cristiana.

 

In effetti, il messaggio di Fatima è eloquente per i credenti di tutti i tempi;

Gli avvenimenti di Fatima sono un appello fatto all’umanità del nostro tempo, quindi anche a noi.

Non si tratta di vivere e ricordare semplicemente un anniversario storico, ma di viverlo in profondità e con responsabilità.

 

Nel messaggio di Fatima c’è un insieme di elementi che possono diventare veicolo di evangelizzazione, cammino per la conversione e per l’incontro con Gesù Cristo.

In questo senso, anche questa nostra celebrazione di affidamento al Cuore Immacolato di Maria di tutta la Congregazione, in tutte le parti del mondo dove siamo, dovrebbe costituire un impulso nel rinnovamento e rafforzamento della fede, un aiuto per la crescita spirituale nostra e dell’ambiente in cui viviamo e operiamo. 

Questo atto dovrebbe rappresentare un momento particolarmente denso di significato e per questo cerchiamo di non sottovalutarlo e non ridurlo al puro atto di culto (almeno lo si spera).

 

 

Ecco il punto importante:

L’incontro di oggi può rimane un incontro al livello cognitivi, intellettuale o astratto

oppure

permetterò che il Signore mi tochi nel profondo  e prenderò la decisione di cambiare qualcosa, di migliorare  e di mi mettermi in cammino.

L’intelligenza e il cuore. Volontà e passione. Solo se sono toccata nel profondo qualcosa mi smuove e mi metterò in cammino.

La fede è una relazione. E’ un dialogo. Dio mi si rivela, si rivolge a me e vuole la risposta..

Devo muovermi.. mettermi in cammino.

 

Es. di Zia..

Sto a casa, seduta su una poltrona e dico: quanto voglio bene alla zia, quanto è importante per me, è un punto di riferimento, senza di lei non posso vivere ecc… MA RIMANGO SEDUTA IN POLTRONA non cambia niente..

Se invece il mio amore, la mia dedizione, la gratitudine, la riconoscenza verso zia mi fanno muovere, andare da lei, per abbraccio, dialogare con lei... ecco la vera relazione, il vero amore.

Qualcosa di simile dovrebbe succedere dentro di noi.

 

Maria ci propone il suo Massaggio, ci fa un invito concreto: rimango seduta o mi muovo?

 

Un altra cosa importantissima che chiama alla responsabilità:

Il caso di Fatima è particolare, in questo contesto, perché dall’accoglienza o dal rifiuto del contenuto delle rivelazioni di Fatima, Dio ha fatto dipendere le sorti del mondo. 

 

La Madre generale, nella lettera rivolta a noi, scrive: “Dal nostro zelo, dalla nostra fedeltà, dal nostro amore dipendono le sorti della vita eterna di tante persone e anche le sorti del mondo di oggi!”

E’ una frase molto forte, molto impegnativa che in qualche modo richiama le parole della Madre Fondatrice:

“Figlie mie, arda nei vostri cuori, continuamente il fuoco dell'amore per le anime. Salvarle, portarle a Gesù, far loro conoscere l'infinita bontà del suo Cuore: ecco l'ideale al quale dobbiamo consacrarci”.

 

II parte

 

IL MESSAGGIO DI FATIMA COMPRESO ATTRAVERSO LA VITA VISSUTA

 

Guardiamo a due testimoni di fede che vogliono indicarci la strada di santità: Francesco e Giacinta, veggenti delle apparizioni di Fatima. Sono diventati santi non perché hanno visto la Madonna, ma perché hanno intrapreso la strada che Lei ha indicato e hanno accolto in pieno il suo messaggio. Ciò che conta ed è importante è il modo in cui i Pastorelli di Fatima hanno corrisposto alla grazia loro elargita.

 

Dopo le apparizioni, la piccola Giacinta e Francesco cominciarono a trascorrere lunghe ore in preghiera, specialmente nella recita del rosario, tanto raccomandato dalla Madonna. Le parole della Vergine si stamparono indelebilmente nel loro cuore, furono il faro di tutte le loro azioni.

«Pregate, pregate molto e fate sacrifici per i peccatori. Badate che molte, molte anime vanno all’inferno perché non vi è chi preghi e si sacrifichi per loro. Siete disposti a offrirvi al Signore, pronti a fare sacrifici e ad accettare volentieri tutte le sofferenze che egli vorrà mandarvi, in riparazione di tanti peccati con i quali viene offesa la sua divina maestà, per ottenere la conversione dei peccatori e in riparazione delle offese fatte contro l’immacolato Cuore di Maria?».

I Santi Francesco e Giacinta hanno risposto positivamente e generosamente all’appello della Madonna.

 

Viviamo nel mondo che è talmente concentrato sull’uomo che dimentica Dio.  Francesco e Giacinta,  hanno messo Dio al centro della loro vita. Sapevano bene che Dio può essere offeso dagli uomini.  L’uomo contemporaneo non lo prende in considerazione. Vive come se Dio non esistesse. Nella vita di Francesco notiamo un unico desiderio: consolare e far contento Gesù! Francesco ci lascia queste parole: “Mi piace tanto Dio. Ma egli è molto triste a causa dei nostri peccati! Noi non dobbiamo commetterne alcuno. Se io fossi capace di darli gioia!” .

 

Papa Francesco, nell’omelia durante la Messa di canonizzazione dei due pastorelli ci dice:

 

“Abbiamo davanti agli occhi San Francesco Marto e Santa Giacinta, che la Vergine Maria ha introdotto nel mare immenso della Luce di Dio, portandoli ad adorarlo. Da ciò veniva loro la forza per superare le contrarietà e le sofferenze. La presenza divina divenne costante nella loro vita, come chiaramente si manifesta nell’insistente preghiera per i peccatori e nel desiderio permanente di restare presso “Gesù Nascosto” nel Tabernacolo”.

 

Santa Giacinta, nel messaggio lasciato alla cugina Lucia, ci dice,: “Dì a tutta la gente che Dio ci concede le grazie per mezzo del Cuore Immacolato di Maria. Ah! Se io potessi mettere nel cuore di tutta la gente il fuoco che ho dentro il mio petto, che mi brucia e mi fa amare tanto il Cuore di Gesù e il Cuore di Maria!”

I santi Francesco e Giacinta mostrano la via ordinaria verso la santità, che ognuno può intraprendere: Dio chiede ed esige : “da ciascuno di noi l’adempimento dei doveri del proprio stato (Lettera di Suor Lucia, 28 febbraio 1943). La stessa cosa vediamo nella vita di Sant’Orsola:

 

E il Papa ci fa un invito concreto:

Sotto la protezione di Maria, siamo nel mondo sentinelle del mattino che sanno contemplare il vero volto di Gesù Salvatore, quello che splende a Pasqua, e riscoprire il volto giovane e bello della Chiesa, che risplende quando è missionaria, accogliente, libera, fedele, povera di mezzi e ricca di amore.

La Chiesa risplende… ma la Chiesa siamo noi, Orsoline, io e te, e risplendiamo quando siamo: missionarie, accoglienti, libere, fedeli, povera di mezzi e ricche di amore!

 

E’ una grande sfida per noi.

III PARTE

LE APPARIZIONI DI FATIMA DAL PUNTO DI VISTASTORICO

E IL CONTENUTO DEL MESSAGGIO DI FATIMA

 

La Madonna di Fatima apparve a tre pastorelli: Lucia Dos Santos, di dieci anni, Giacinta e Francisco Marto, di sette e nove anni, per sei volte, dal 13 maggio al 13 ottobre del 1917. Lucia è vissuta fino al 2005,  negli anni 1925-1948 come religiosa, dalle Suore di Santa Dorotea e poi, dal 1948 fino alla morte nel Monastero delle Carmelitane a Caimbra. 

 

CRONOLOGIA DELLE APPARIZIONI DI FATIMA

 

Ø  1914-1916 - Le prime apparizioni dell'Angelo Custode

Ø  13 Maggio 1917 : La prima delle sei Apparizioni della Madonna a Fatima

Ø  13 Giugno 1917 : La seconda delle sei Apparizioni della Madonna alla Cova da Iria

Ø  13 Luglio 1917 - La terza delle sei Apparizioni della Madonna alla Cova da Iria

Ø  13 Agosto 1917 - Lucia, Francesco, e Giacinta vengono rapiti e sequestrati. La presenza della Madonna alla Cova da Iria sotto la forma di un globo di luce e dopo un minuto scompare.

Ø  19 Agosto 1917 - La quarta delle sei apparizioni della Madonna a Valinhos (invece che alla Cova da Iria).

Ø  13 Settembre 1917 - La quinta delle sei apparizioni della Madonna alla Cova da Iria.

Ø  13 Ottobre 1917 - La sesta delle sei apparizioni della Madonna alla Cova da Iria.

 

 

 Le apparizioni dell’Angelo

 

Le apparizioni dell’Angelo hanno preparato la strada alle apparizioni della Madonna. L’Angelo apre le anime dei piccoli pastorelli per renderli sempre più disponibili alla volontà di Dio su di loro, li avvia al significato di penitenza, mortificazione, preghiera, riparazione dei peccati, così che la Madonna trova un’accoglienza immediata dei suoi messaggi.

 

Le apparizioni della Madonna del 1917 sono state precedute dalle apparizioni  dell'Angelo Custode. Prima solamente sotto la forma di una nuvoletta che aveva le sembianze umane. Si è ripetuta più volte.

 

La prima apparizione dell’Angelo del 1916 a Fatima

 

Nella primavera del 1916 i tre pastorelli Lucia, Francesco e Giacinta, mentre si trovavano a pascolare il gregge, videro la figura di un giovane, di quattordici o quindici anni, più bianco della neve, come se fosse di luce e di una straordinaria bellezza, venire verso di loro.  Insegnò ai bambini a pregare con l’atto di fede, di speranza, di carità, di lode e con la richiesta di perdono. Ecco cosa raccontò sr Lucia a proposito di questo: L’Angelo disse: “Non abbiate paura! Sono l’Angelo della Pace. Pregate con me’” e inginocchiatosi per terra , curvò la fronte fino a toccare il suolo e fece ripetere ai tre bambini queste parole: “ Mio Dio! Credo, adoro, spero e ti amo! Ti chiedo perdono per quelli che non credono, non adorano, non sperano e non ti amano” Poi, alzandosi, disse: “Pregate così. I Cuori di Gesù e di Maria stanno attenti alle vostre suppliche”.

 

Forse converrebbe imparare le parole della preghiera  dell’Angelo e pregare così??

 

La seconda apparizione dell’Angelo nell’estate del 1916

 

Nella seconda apparizione L’Angelo invita i bambini alla preghiera e ai sacrifici: “L’Angelo disse: Che fate? Pregate! Pregate molto! I Cuori santissimi di Gesù e di Maria hanno su di voi disegni di misericordia. Offrite costantemente all’Altissimo preghiere e sacrifici”.

– “Come dobbiamo fare i sacrifici?”

– “In tutti i modi possibili: offrite a Dio un sacrificio in atto di riparazione per i peccati con cui è offeso e come supplica per la conversione dei peccatori. Attirate così sulla vostra patria la pace. Io sono il suo angelo custode, l’Angelo del Portogallo. Soprattutto accettate e sopportate con sottomissione le sofferenze che il Signore vi manderà”.

 

La terza apparizione dell’Angelo in autunno del 1916

 

Durante la terza apparizione dell’Angelo i bambini ricevono la Santa comunione. L’Angelo chiede ai bambini di fare la comunione di riparazione.

 

Lucia ricorda: “Vedemmo l'Angelo con un calice nella mano sinistra e sospesa su di esso un'Ostia, dalla quale cadevano nel calice alcune gocce di sangue. Lasciando il calice e l'Ostia sospesi in aria, si prostrò a terra vicino a noi e ripeté tre volte la preghiera:

"Trinità santissima, Padre Figlio e Spirito Santo, ti adoro profondamente e ti offro il preziosissimo Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Gesù Cristo, presente in tutti i tabernacoli della terra, in riparazione degli oltraggi, dei sacrilegi e delle indifferenze con cui è offeso. E per i meriti infiniti del suo santissimo Cuore e del Cuore Immacolato di Maria, ti chiedo la conversione dei poveri peccatori".

 

Possiamo notare quanto questa preghiera è quasi identica a quella, che Gesù ha trasmesso a Santa Faustina nella Coroncina alla Divina Misericordia. Vediamo quanto il messaggio di Fatima è legato a quello della Divina Misericordia.

 

Le apparizioni dell’Angelo vogliono sottolineare tre elementi:

Ø  la preghiera sotto forma di giaculatorie: atti di fede, di speranza, di carità e di lode. La preghiera  per coloro che non pregano e non danno lode a Dio

Ø  sacrificarsi e pregare per invocare la Misericordia di Dio per i peccatori. Accettare prima di tutto le sofferenze e le prove che incontriamo nella vita quotidiana.

Ø  fare degnamente la comunione come riparazione per i peccati e per le offese recate a  Dio

 

Dopo le  apparizioni dell’Angelo iniziano le apparizioni della Madonna.

 

Il video con il racconto.  https://youtu.be/yqTDkYey7YE

 

Ecco le domande della Madonna di Fatima rivolte ad ognuna di noi, Madonna ci guarda e chiede:

 

C’è chi sta dando ascolto alle mie parole?

C’è chi mi è fedele?

Figlia mia mi lasci sola in questa dolorosa situazione del mondo?

Non lotterai per me?

 

Il Cuore Immacolato di Maria trionferà!

 

Giovanni Paolo II scrive: Fatima continua ad essere un costante punto di riferimento e di richiamo a vivere il Vangelo.

 

IV PARTE

IL NOSTRO CARISMA E LA NOSTRA SPIRITUALITÀ IN RELAZIONE AL MESSAGGIO DI FATIMA

 

È opportuno ricordare che ciò a cui Maria ci esorta a Fatima, in una buona parte noi già l’abbiamo nelle Costituzioni e negli scritti di M. Orsola. Nel messaggio di Fatima intravediamo i tratti del nostro carisma e della spiritualità lasciataci dalla Fondatrice.

 

N° 3:  Attente alla parola di Cristo: “Ho sete” , rispondiamo all’amore del Cuore Divino donandoci a Lui totalmente e senza riserve, affinché Egli possa prolungare in noi e per mezzo nostro la sua opera di salvezza. Desideriamo vivere sempre più pienamente per Cristo e per il suo corpo che è la Chiesa,  consacrando tutte le nostre forze ad estendere il Regno di Dio sulla terra.

 

N° 5:  Ci impegniamo a conoscere e ad amare sempre più il Cuore Divino, desideriamo di modellare la nostra vita sul Vangelo imitando Cristo nella Sua offerta  alla volontà del Padre, nel Suo sacrificio per la salvezza degli uomini.

 

N° 9:  Testimoniamo il nostro amore a Dio il servizio al prossimo, generoso e pieno di abnegazione. “Lavorare, sacrificarsi per il prossimo, fare del bene, questo è l’amore più puro verso Dio, questa è la penitenza più pratica” .       Ricordiamo che l’amore non sente il peso e se lo sente è capace di amarlo .

 

N° 11: Nello spirito di amore e di penitenza aderiamo con tutta la nostra vita a Gesù agonizzante per la salvezza del mondo. Desideriamo seguire il Signore sommamente amato, povere dietro Gesù povero, affaticate dietro Gesù affaticato, cariche della croce dietro Gesù carico della croce, crocifisse con Cristo crocifisso .

 

N° 50 Come comunità religiosa che gioisce per la presenza del Signore ed è unita nel Cuore di Gesù, saremo perseveranti (…) nella preghiera. Insieme loderemo Dioe ci uniremo con la Chiesa orante per i bisogni del mondo.

Norma 3.      Riterremo nostro dovere una fervente preghiera di riparazione e di intercessione secondo le intenzioni della Chiesa e del mondo, del santo padre e dei sacerdoti, per la Congregazione e le sue opere apostoliche. Con particolare sollecitudine pregheremo per chi soffre, per gli agonizzanti e per i defunti.

 

N°76:  La nostra attività apostolica è efficace nella misura in cui Cristo stesso agisce in noi. Dalla contemplazione del Cuore di Gesù Agonizzante attingiamo l’amore per tutti gli uomini e lo zelo per la loro salvezza. Il “sitio” di Cristo ci spinge a condividere con i fratelli la fede, la speranza e la carità .

 

Dal Testamento della Fondatrice

 

Dom. 1: Volendo amare veramente questo Cuore divino di un amore che sia per    lui consolazione, amate per mezzo del Cuore Immacolato della Vergine Maria, nostra fulgida Stella del Mare, che con i suoi chiari raggi ci conduce al Sole divino, al Cuore dolcissimo di Gesù. Quando i vostri cuori sono invasi dal freddo e dal buio, guardate la nostra Stella, stringetevi al Cuore Immacolato di Maria, chiedete a questa nostra Madre di rischiarare con la sua luce le vostre tenebre, di riscaldare col suo calore i vostri cuori per poter amare sempre, e sempre meglio il Cuore divino di Gesù.

Dom. VII:      Quale amore, quale gratitudine dobbiamo al nostro Redentore! Il mondo pensa poco a questa gratitudine, pensa poco a questo amore, perché esso esige amore per amore, sacrificio per sacrificio; perché la croce sembra richiamarci a prendere coscienza di dover consolare il Cuore agonizzante di Cristo, di dover portare con lui la croce, perché la sua tristezza e le sue lacrime non possono accordarsi con la superficiale allegrezza del mondo. Perciò alcune persone – consacrate a Dio – prendono su di sé il dovere di amare in modo particolare Gesù crocifisso, di consolarlo con il loro amore, di stare ai suoi piedi come la Maddalena, baciando con grande tenerezza le sue santissime ferite. Con i santi voti si inchiodano alla croce e si impegnano a seguire Gesù crocifisso: povere con Gesù povero, stanche con Gesù stanco, in croce con Gesù in croce. (…) Il modo         migliore per consolare Gesù sulla croce è manifestargli il proprio amore: è imitare le sue virtù.

 

Dom.VIII:      Amate ciò che piace a Maria. Amate il rosario. Non recitatelo solo con le parole, ma con tutta la vostra vita, impregnandola delle virtù di Maria che ci sono proposte nei misteri del rosario. Sia la recita del rosario un atto di fervente amore verso Maria, sia un incoraggiamento alla virtù, un esame di coscienza sulla fedeltà nel seguire l’esempio di Maria, una preghiera per ottenere la santità imitando la santità di Maria. Abbiate sempre il rosario con voi, giorno e notte, non lasciatelo mai. Sia esso il vostro fedele amico, la catena che unisce il vostro cuore al cuore della Madre nostra in cielo.

 

Dom. IX:       Figlie mie, contemplate spesso il Cuore divino di Gesù trafitto dalla lancia, coronato di spine. Ascoltate quel lamento doloroso di Cristo agonizzante: “Ho cercato dei consolatori e non ne ho trovati” . Contemplate quel cuore abbeverato di disprezzo, di obbrobrio, di sofferenza, e capirete che chi ama il Cuore divino deve comprendere la mortificazione e ciò che con essa è inseparabilmente unito: l’amore alla croce.

(…) Vi incoraggio alla mortificazione che incontriamo ad ogni passo, che è necessaria per condurre bene le nostre opere, quella di cui abbiamo bisogno per vivere felicemente nell’amore fraterno e nell’ubbidienza religiosa. Direi, quella generosa mortificazione, che non dà nell’occhio, non attira l’attenzione e perciò è più sicura, perché aliena dalla tentazione di vanità e dal sentirci superiori alle altre. La vita religiosa deve essere una vita di mortificazione. Una vita senza mortificazione non è vita religiosa.

Un (…) importante genere di mortificazione, è sopportare in silenzio e volentieri le piccole croci che Dio ci manda: è l’amore della croce. La vita porta con sé, di tanto in tanto, una croce più grande, ma giorno per giorno, porta piccole croci, come punture di spillo, che tuttavia tormentano e inquietano l’anima. Accogliete, a braccia aperte, Figlie mie, queste piccole croci. È Dio che le manda. Esse sono l’espressione della sua volontà. Amiamole quindi con tutto il cuore perché ci conducono a Dio  più sicuramente delle più grandi consolazioni. E davanti alle croci più grandi che riempiono la nostra vita di dolore e di sofferenza, inginocchiatevi come Sant’Andrea esclamando: “Ave croce santa, unica mia speranza, ave!”.

 

Dom. XIII:     La santa comunione sia il centro, l’asse intorno al quale si snoda tutta la vostra vita. Il momento più importante della giornata è la santa comunione, momento in cui il nostro Dio e Signore viene nuovamente a prendere possesso del nostro povero cuore. Si apra esso largamente al Signore, libero da qualunque sentimento terreno, da pregiudizi, ambizioni, preoccupazioni materiali, pensieri mondani. Tutto in voi taccia, parli il Signore. Il Signore governi, il Signore regni, lui, solo lui, viva in voi! Stringetevi a Gesù come un tempo la Maddalena ai suoi piedi. Dimenticate tutto nel momento soave della presenza di Gesù e chiedete, chiedete fervorosamente, con perseveranza, e perfino con insistenza: “Gesù, dammi un amore sempre più grande”. Egli infatti ci ha detto: “Chiedete e vi sarà dato” . Chiedete, dunque, chiedete con la certezza che Gesù vi ascolterà.

 

Dom. XVI:     Un’orsoline del Sacro Cuore di Gesù Agonizzante, dovrà mettersi in ascolto della supplica dolorosa che scaturisce dalle labbra del signore che agonizza sulla croce: “Sitio” . È un grido di dolore che viene dal cuore saturo di sofferenza alla vista del piccolo numero di persone che sanno approfittare delle grazie che egli, il nostro Gesù, con la sua passione e morte, ha ottenuto per noi e per tutto il genere umano.

         Figlie mie, arda nei vostri cuori, continuamente il fuoco dell’amore per le anime. Salvarle, portarle a Gesù, far loro conoscere l’infinità bontà del suo Cuore: ecco l’ideale al quale dobbiamo consacrarci. E poiché un santo sacerdote può fare moltissimo per le anime, pregate dunque per i sacerdoti affinché il Signore mandi operai alla sua vigna. Non risparmiate a questo fine sacrifici: quelli della propria volontà, dell’ambizione, della pigrizia. Siate generose nel sacrificarvi per i nostri piccoli sacerdoti “in spe”.

 

Dalle Meditazioni:

 

“L'anima mia è triste fino alla morte, restate qui e vegliate con me.” Gesù rivolge oggi anche a me queste parole. Egli è triste, dovrei dunque essere pronta a far tutto per consolarlo nella sua tristezza. Ma che posso fare io, piccola anima? Gesù non ha bisogno di me. Certo che no, ma il suo cuore amante ha sete del mio amore. Voglio, o Gesù, stare con Te e darti  molte prove del mio amore; piccole prove è vero, perché la mia piccola anima non sa darti niente di grande, ma Tu sei buono ed accogli benignamente anche i più piccoli atti di carità che provengono da un cuore contrito ed umiliato. Tu mi hai amato per mezzo del sacrificio, io ti amerò offrendo a Te, Signor mio, i piccoli sacrifici della mia povera vita. Cercherò dunque di mettere un freno alla mia natura per mezzo della fedele osservanza del silenzio, della puntualità, dell'esattezza nel mio lavoro; piccoli sacrifici, ma che sono per Gesù una prova d'amore e di buona volontà da parte d'una piccola anima. Non posso offrirti grandi sacrifici: ti offrirò almeno questi piccoli atti di mortificazione che ti diranno: “Gesù mio, una piccola anima vuole amarti sempre più.  

 

“Vegliate e pregate.” Queste parole Gesù le rivolge anche a me specialmente durante la Quaresima. Vegliare per non dimenticare  Gesù Crocifisso ai cui piedi dovrei passare questo santo tempo; pregare, pregare per ottenere le grazie necessarie per arrivare alla santità. Dunque pregare non solamente quando sono in cappella, ma pregare sempre, per mezzo di giaculatorie e per mezzo della buona intenzione.  Anche durante il lavoro più assorbente posso, di tanto in tanto, dire a Gesù una buona parola d'amore, per consolare il Suo Cuore agonizzante; per rimanere, anche durante il lavoro, vicina a Gesù. Ci vuole un po' di buona volontà e così riuscirò a trasformare il mio lavoro in preghiera per essere sottomessa alla volontà di Gesù. “Vegliate e pregate”.

 

“Ogni giorno Tu mi dai Te stesso nella Santa Comunione, mi permetti di stringermi al tuo  Cuore divino, mi colmi di grazie ed io? Anch'io spesso ti tradisco; sono pronta a dimenticare che hai preso dimora nel mio cuore e per un piccolo piacere, una piccola comodità, per assecondare la mia pigrizia, il mio amor proprio sono pronta a ferire il Tuo Cuore e  a voltarti le spalle senza preoccuparmi del dolore che ti procura la mia infedeltà e la mia indifferenza. O Gesù, quanto dovrei vergognarmi della mia infedeltà, della mia mancanza d'amore verso di Te! Come dovrei, avendo Te nel cuore, fare tutto il possibile per farti piacere, per darti prova del mio amore! Conosco la mia debolezza: dunque vengo a Te per domandarti di non permettere che io ti abbandoni, che io ti offenda. Gesù, piuttosto che offenderti preferisco morire. Ti prego, rafforza questo mio desiderio, Gesù  e abbi pietà della mia fragilità.”

 

CONCLUSIONE

 

La vita religiosa e il nostro cammino di formazione permanente ci invita ad una continua conversione del cuore. Leggiamo nel documento “Per vino nuovo otri nuovi”, nr. 31: “Ci sembra importante sottolineare il bisogno di un nuovo slancio di santità per i consacrati e le consacrate, impensabile senza un sussulto di rinnovata passione per il Vangelo e il servizio del Regno” .

 

E’ necessario un rinnovamento spirituale.

Non pensiamo  a questo rinnovamento spirituale con un significato per così dire riduttivo, intendendolo come un po’ di preghiera in più o più atti di culto, ma come l’assunzione della vita spirituale, cioè della vita nello Spirito, come natura o stile proprio della nostra esistenza in tutte le sue relazioni.

 

Con questo desiderio di un vero rinnovamento spirituale, sotto la guida della Madonna, vogliamo porci due domande:

 

Che cosa mi ha toccato? Cosa trovo per me nel messaggio di Fatima?

Come noi, personalmente e come Congregazione, vogliamo rispondere al messaggio di Maria rivolto al mondo e ad ogni persona?

Come vivere il contenuto dei messaggi?

 


 

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