La Congregazione delle Suore Orsoline del S. Cuore di Gesù Agonizzante

 

 

INCONTRO con Madre ORSOLA, 28 maggio 2016 alla Casa Generalizia  Le COMUNITA' in Italia

 


 

“Con sorriso”…

 

     L’invito a festeggiare la Fondatrice il 28 Maggio in comunione fra le comunità del Centro Italiano è stato raccolto e accolto da tutte le suore con gioia e grande senso di umorismo, semplice e profondo come sanno fare le Orsoline.

Ci siamo ritrovate il 28 verso le diciassette in Casa Generalizia sotto l’occhio attento e premuroso di Suor Giulia un tantino preoccupata per quello che sarebbe successo da lì a poco. Ogni comunità conservava nel segreto il proprio copione.     

Ad aprire le “danze” è stata la compagnia teatrale di Casa Generalizia che ha ambientato la sua rappresentazione in “Paradiso” dove San Pietro accoglieva una dopo l’altra delle suore Orsoline molto convinte di aver raggiunto la santità tanto da meritarsi il “posto sicuro”.    

A turno le “perfette” declinavano il loro essere e il loro fare in mille modi, chi più ne aveva più ne metteva.     Ma Pietro, grande conoscitore del genere umano e particolarmente dei ,percorsi di santità, dopo averle ascoltate, ammonite, consigliate con la sua benedizione le ha “rispedite”  sulla madre  terra  per continuare il cammino di santità. Ad ogni suora ha consegnato una quantità di anni necessari  per completare questo cammino che non è proprio facile, dunque a chi 30 a chi 15 a chi 10…ogni suora ha ricevuto di nuovo il” tempo”. Il personaggio di Pietro è stato stupendamente interpretato da una Suor Rosaria diciamo risorta dalle sue ceneri quotidiane regalandoci  il dono del saper dare con professionalità un “sorriso”, quando troviamo il nostro ruolo diventiamo “dono”.    

Dopo una breve  pausa è entrata in scena la comunità di Primavalle che ci ha emozionato  con il racconto degli inizi di questa casa così cara alla Fondatrice tanto da viverla come una “missione”.  Sappiamo infatti che Primavalle  fu indicata come luogo di missione dal Cardinal Vicario del  Papa Pio XI.   Le suore si sono alternate e ognuna ha letto accompagnata dal sottofondo dalla musica della  famosa colonna sonora del film The Mission.

Ogni emozione vissuta dalla Fondatrice è diventata emozione di tutte e ancora siamo presenti a Primavalle  lavorando ogni giorno per il Bene Comune nel silenzio e con determinazione.   Alla comunità di Primavalle ha fatto seguito la rappresentazione delle consorelle di Scauri. E’ stata preparata una scenografia “al momento” costruendo una stanza- studio per una Fondatrice giovane e decisa a risolvere le problematiche comunitarie. Un particolare problema serpeggia nella comunità di Merentahti, un prete particolare è tutto dedito a somministrare penitenze a chiunque aveva la sfortuna di capitargli a tiro. Suore, bambini…tutti a dieta. Ma la Madre tutto ascolta e tutto comprende. Aitante e baldanzosa si reca da chi di dovere e spiega la situazione.  Si capisce che le consorelle di Scauri ci Hanno presentato uno spaccato di vita quotidiana che la Fondatrice sapeva sempre gestire con equilibrio e sapienza. Frizzante e movimentata la rappresentazione ci ha lasciato nel cuore leggerezza e freschezza.    

Durante la rappresentazione di Scauri il cuore delle suore di “Ricotti” vagava tra la gioia e la preoccupazione di dover decidere se andare in scena o no…perché? Perché anche la comunità di Ricotti ha preparato lo stesso racconto presentato da Scauri.  Si decide per il si, la scenografia resta in piedi cambiano gli interpreti, una sola differenza, la Fondatrice più” anziana” di 40 anni. Suor Maria Achramiej immediatamente diventa “padrona della scena” e gli spettatori scoppiano in risate sonore che aprono i cuori. Fondatrice umile ma sicura di se tanto da permettersi di rispondere ad un consiglio della sua assistente..va bene ma ci PENSO IO. Un io capace di affrontare con l’aiuto di Dio tutto e capace di incontrare tutti superando le etichette politiche e religiose. L’episodio dell’incontro con la donna finlandese protestante ne è un esempio. Dopo averla ascoltata e capita sente nel cuore che si trova a vivere in mezzo a un popolo senza “pastore” A questo punto la Fondatrice inizia a scrivere Stella del Mare e noi tutte l’abbiamo recitata. Insieme a suor Rosaria Suor Maria ci ha ancora testimoniato che il cuore non ha età… e l’abbiamo applaudita con vera gioia.

         
   
         
   
         

 

Ha terminato il momento di ricreazione la comunità di Sant’Orsola. Le consorelle hanno proposto dei quiz a tripla risposta.  Hanno partecipato due squadre quella dei braccialetti rossi rappresentava Roma e quella dei braccialetti verdi che rappresentava Pniewy. Terminati i quiz hanno proposto 22 domande creando un po’ di ansia fra tutte… speriamo di sapere le risposte…date, luoghi eventi sono ritornati alla mente… è andato tutto bene… abbiamo risposto…………….. ma siamo state spesso “graziate” dalle consorelle di casa Sant’Orsola.  Per finire abbiamo scoperto di aver pareggiato Roma-Pniewy 1-1 palla al centro. Nella gioia e nell’amore son tutti” vinti e vincitori”.     

Un ultimo ostacolo da superare è stato quello di mettere insieme i pezzi di una frase della Fondatrice…prova superata e l’applauso di ringraziamento è partito per le consorelle di casa Sant’Orsola.

La gioia dello stare insieme non ci ha fatto dimenticare le sorelle non presenti per vari motivi e infatti quest’ultime le abbiamo portate con noi nella preghiera dei Vespri.

La celebrazione ben preparata e animata prevedeva un momento di partecipazione di tutte le suore che sono state invitate a scrivere su un biglietto un dono della Fondatrice che si vuole incarnare nella propria vita per poi condividerlo in comunità. Il biglietto doveva essere poggiato sulla scia di santità tracciata dalla Madre, e questa scia è stata rappresentata con delle orme di carta poggiate a

terra. Una strada quella della Fondatrice donata a noi per poter riconoscere Colui che è la nostra via, Gesù il nostro Salvatore.

     Ai vespri è stato presente il Padre che ci farà il ritiro a Dicembre, ha fatto un meraviglioso commento sulla lettura dei Vespri della festa collegandola in modo mirabile con il tema del “sorriso” un commento che difficilmente si potrà dimenticare. Tra le altre cose ha detto che il sorriso non si può improvvisare ma è il frutto di un cammino personale e comunitario altrimenti anche se c’è è “finto”.

Terminati i Vespri abbiamo lasciato la cappella per l’agape fraterna . Dopo, ogni suora è ritornata in cappella per prendere una rosa unitamente ad un bigliettino…non il suo…ma a caso E così con questi doni “mescolati” dallo Spirito Santo” ci siamo salutate.