La Congregazione delle Suore Orsoline del S. Cuore di Gesù Agonizzante

 

Le COMUNITA' in Italia        RITIRO ANNUALE 2018  Roma, 30 agosto


 

PENSIERO dall'omelia

 

S.Messa - 1Cor 1, 1-9; Mt 24, 42-51... «Tenetevi pronti».

 

S.Paolo rincoraggia la comunità di Corinto e sottolinea il dono che essa ha ricevuto; siamo santi e santificati per la chiamata alla vita in Cristo; noi consacrati anche lo siamo sin dal giorno del nostro battesimo che ci ha radicati in Cristo e dobbiamo diffonderlo nella nostra vita di tutti i giorni e rafforzati con una grazia particolare dei tre voti religiosi. Siamo chiamati dal Padre del cielo alla comunione col Suo Figlio Gesù Cristo!

 

il Vangelo ci esorta di essere 'pronti' e di 'vegliare' - Gesù parla del suo servo 'fidato' e questo vale per tutti i Suoi Apostoli, i seguaci e tutti i testimoni nella fede, noi compresi. Parla di una grande responsabilità per l'incarico affidatoci; tutto deve essere vissuto nella modalità che Gesù ci ha dimostrato durante la cena del giovedì santo e cioè, in spirito di umiltà e di servizio - nell'esercizio di 'misericordia' nei confronti di ogni fratello che Dio pone sul nostro cammino verso di Lui..

 

Chiediamo la grazia di entrare nel mistero della misericordia di Cristo, attraverso il volto del fratello. 

(vedi: la registrazione)

 

 


 

MATTINA:

“O Gesù, Re d’amore, ho fiducia nella tua misericordiosa bontà”.

 

EUCARISTIA

 

Siamo chiamati alla santità; ‘io voglio’ ci rende capaci di questa santità alla quale siamo chiamati. Sant’Orsola ci esorta nel suo Testamento spirituale, XIII Domanda: La felicità di una religiosa sta nella volontà di Dio e nella Santissima Eucaristia. Se compirai fedelmente il volere di Dio, sarà dolce lo stare dinanzi al tabernacolo! Gesù vedendo in te attuata la propria volontà, ti ama. Verrà da te, dimorerà nell'anima tua, interamente unita alla sua volontà e potrai così dire ‘non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me’ (Gal 2,20). (…) E come il sole imbianca la tela, così Gesù renderà la tua anima candida e bella.“Anche se le tue colpe ti spaventano, anche se ti senti sfinita nel servire Gesù, lui, tuo sole, ti salverà. Egli opera per te, purché tu ti apra all'azione dei suoi raggi. Non fuggire da lui! Se alle volte, Figlia mia, tristezze, preoccupazioni, scoraggiamento s'infiltrano nell'anima tua, tentando dì schiacciarla, specialmente allora va al tabernacolo. Li è il tuo Tesoro! “

La bellezza della nostra fede sta nel fatto che non si deve ‘puntare il dito ma di curare: “lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina” – chiediamo la grazia di essere per gli altri di sollievo.

 

Maria è il migliore mezzo per giungere a Dio e per amare Cristo, come ci indica San Luigi Maria Grignion de Montfort, nel Trattato sulla vera devozione di Maria Vergine (n. 14) “Confesso, con tutta la Chiesa, che Maria essendo una semplice creatura uscita dalle mani dell'Altissimo, paragonata alla sua Maestà infinita è meno di un atomo, o meglio non è niente del tutto, poiché egli solo è «Colui che è» (Es 3,14).

Scrive sant’Orsola nel suo Testamento: “Amate Maria, amatela teneramente, amatela sinceramente come buoni figli, amate questa nostra madre. Essa ci è stata donata da Dio. Gesù sulla croce ci ha lasciato in eredità Maria. L'ultima volontà di Cristo è che noi siamo buoni figli di Maria. Tendiamo dunque a questo, preghiamo per questo e cerchiamo con tutte le forze di esserlo.” (VIII Domanda, La devozione alla Madonna).

 

Sant’Agostino diceva: “siate ciò che vedete e diventate ciò che ricevete”.

Sant’Ignazio d’Antiochia: “il farmaco d’immortalità”.

I Padri vedevano nell'Eucaristia la radice di tutto: della Chiesa, della salvezza dei nostri corpi, della vocazione del creato e della materia... Farmaco d'immortalità, carbone ardente, sono fra le tante metafore con cui essi la descrivevano. Descrivevano, più che definivano, dato che si tratta del più grande mistero consegnato alla Chiesa.

 

L’EUCARISTIA E’:

 

  la sintesi di tutti i misteri di Cristo;

  la sintesi dei cieli e della terra;

 dei vivi e dei defunti – la comunione;

 il sacrificio della nuova alleanza – è essenzialmente il sacrificio della croce;

 il sacrificio dell’eterna alleanza;

 

"Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete". (Gv 6,35).

 

Abbiamo ricevuto in dono questo grande MISTERO che è il più grande dei miracoli che Dio. La nostra mente spesso si perde, dubbiosa e incredula di fronte a questa ‘presenza’ – di fronte a quel miracolo dell'amore: di un Dio che si abbassa fino all'uomo, fino a noi e che ci illumina l'anima.

 

Noi consacrati troviamo in essa la forza, il rinnovamento, la consolazione per fare della nostra vita un’offerta piena a Cristo; siamo chiamati a diventare il corpo di Cristo, pur vivendo nella nostra povertà.

 

 


 

POMERIGGIO:

“Piega ciò che rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò che è sviato”.

 

L’Amore della Trinità si espande fino all’estremo. Il mistero dell’Amore di Dio si manifesta nella Sua straordinaria logica e si riversa sovrabbondante attraverso i sacramenti nella Chiesa, in modo particolare nell’Eucaristia. La comunione dell’uomo creato all’immagine di Dio si realizza proprio in modo splendido attraverso la santissima Eucaristia – Cristo qui si manifesta pienamente, proprio quando celebriamo la s.Messa: Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso! “ (Lc 12, 49-50). Quest’amore trinitario discende nel cuore dell’uomo che la risposta a Dio, perché la sola celebrazione dell’Eucaristia non basta: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.” (Gv 14, 23). Questo amore trinitario del Padre donato al Figlio è lo stesso amore donato a noi: “Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore.” (Gv 15, 9).

Il Padre si unisce al sacrificio di Cristo , lo approva perché questo sacrificio è per la salvezza di tutti noi – Dio vuole la misericordia: Misericordia io voglio e non sacrifici” (Mt 9,13).

Il sacramento dell’Eucaristia rende presente al Padre l’Evento della Croce – è il grande mistero nello Spirito Santo in cui Cristo ha compito tutta la Sua opera.

 

L’Eucaristia edifica la Chiesa attraverso la consacrazione.

 

L’Eucaristia edifica / costruisce la Chiesa. Attraverso l’Eucaristia la Chiesa cresce e si intensifica sempre più in profondità. La dobbiamo vivere con enorme responsabilità e il rispetto, lasciandoci trasformare sempre di più all’immagine del suo Capo – Cristo.

 

Trasforma la Chiesa in Cristo attraverso la consacrazione, la comunione, l’imitazione, la meditazione. Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. 2 Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.”(Rm 12, 1-2) In ogni Eucaristia ognuno di voi dovrebbe avere il desiderio di dare lo spazio all’Eucaristia in noi e alla sua azione in noi per cambiare la vita ed agire secondo i criteri di Dio. Nella frazione del pane ci uniamo al corpo di Cristo che si è ‘spezzato’ – offerto per noi.

Possiamo dire che sull’altare abbiamo i ‘due’ corpi di Cristo: quello carnale uscito dal grembo della Vergine Maria e quello Mistico.

L’Eucaristia edifica la Chiesa facendo nell’Eucaristia una lode eterna a Dio nella Chiesa e anche possiamo dire che non soltanto ciascuno di noi riceve Cristo, ma che anche Cristo riceve ciascuno di noi. Egli stringe la sua amicizia con noi: " Voi siete miei amici " (Gv 15,14). Noi viviamo grazie a Cristo: "Colui che mangia di me vivrà per me". (Gv 6,57).

Con l’Eucaristia ogni vita umana presente sulla terra ha un prezzo: il prezzo di Sangue di Cristo! Egli stringe la sua amicizia con noi: "Voi siete miei amici" (Gv 15,14).

 

L’Eucaristia edifica la Chiesa attraverso la Comunione

 

Nella comunione eucaristica si realizza in modo sublime il " dimorare ‘l'uno nell'altro’ di Cristo e del discepolo: "Rimanete in me e io in voi" (Gv 15,4).

E’ Gesù che ci trasforma in Lui - Noi, viviamo grazie a Lui: "Colui che mangia di me vivrà per me" (Gv 6,57). Nella comunione eucaristica si realizza in modo particolare l’unione di tutti noi, redenti: "Rimanete in me e io in voi" (Gv 15,4).

Unendosi a Cristo, diventiamo testimoni e ‘sacramento’ per tutti gli uomini, segno e strumento della salvezza operata da Cristo, luce del mondo e sale della; (cfr. Mt 5,13-16) per la redenzione di tutti.

La missione della Chiesa è in continuità con quella di Cristo: "Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi" (Gv 20,21).

 

Gesù è la presenza REALE nell’Eucaristia.

 

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