La Congregazione delle Suore Orsoline del S. Cuore di Gesù Agonizzante

 

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DICIASETTESIMA DOMANDA

L'AMORE E LA STIMA

VERSO TUTTE LE CONGREGAZIONI RELIGIOSE

Si rimprovera spesso alle congregazioni religiose di non andare d'accordo tra loro. Questo scandalizza i laici e discredita le congregazioni. Non è mio compito cercare le cause di questi malintesi. Spesso accade che da ambedue le parti, malgrado la buona volontà, vi sia uno zelo esagerato che teme, così sembra, che una certa ombra venga proiettata sulle proprie iniziative ed opere. E ci si dimentica che il lavoro per Dio è tanto vasto, ma più vasto ancora è il lavoro contro Dio, che un numero di congregazioni religiose cento volte maggiore dell'attuale può tranquillamente lavorare, senza che si ostacolino a vicenda.

Figlie mie, vorrei che aveste un cuore aperto per ogni congregazione religiosa, perché ognuna di esse è formata da persone consacrate a Dio, che si consumano nella preghiera, nel sacrificio, nel lavoro per lui. Come non amare queste persone, come non stimarle!

Sia lontana da voi ogni ombra di gelosia di fronte al loro successo. Il loro successo è il successo della causa di Dio. Non è questo che desideriamo anche noi? Infatti ci auguriamo il successo del nostro lavoro, non perché è nostro, ma perché lavoriamo per Gesù. Desideriamo quindi il successo del nostro lavoro, perché esso è di Gesù. Questo successo dobbiamo desiderarlo anche nel lavoro delle altre congregazioni. Dobbiamo amare, venerare Gesù nelle suore della nostra Congregazione; esse sono le più vicine a noi, questo è vero. Ma se il Signore ci mette a contatto con le suore di altre congregazioni, dobbiamo ugualmente amarlo e venerarlo in loro.

Ricordiamo inoltre che l'umiltà deve essere la virtù fondamentale della nostra Congregazione, che è destinata ai piccoli e ai poveri. Il nostro abito è povero e semplice. Le nostre Costituzioni ci impegnano a dare la precedenza alle suore che portano il velo. Vogliamo perciò considerarci le più piccole, le ultime, le più deboli di tutte le congregazioni. La nostra è la più adatta alle anime piccole come noi. Non invidiamo quelle a cui Dio affida lavori più importanti e ragguardevoli. Umiliamoci nella nostra grande piccolezza e rallegriamoci che Gesù voglia affidarci almeno i lavori più semplici e poco importanti, perché neanche questo meritiamo. L'ultimo posto è per noi il più sicuro. Manteniamolo con amore e nell'amore, Figlie mie carissime.

Non dite mai, mai, male di un'altra congregazione, anzi, se possibile, copritene i lati deboli. Dite di loro solo ciò che potete dire di buono. Aiutatele, per quanto è possibile, se ne hanno bisogno. Sacrificatevi per loro. Tutto ciò che fate per le persone consacrate a Dio, che sono sua proprietà, lo fate a Gesù stesso.

Amate particolarmente la vostra Congregazione perché Gesù l'ha scelta per voi. Essa deve essere la vostra famiglia. In essa dovete santificarvi. Essa deve indicarvi la via del cielo; per mezzo della sua povertà, del suo lavoro, essa vuole condurvi alla santa umiltà. Amatela, come un buon figlio ama la sua buona madre, ma questo non vi impedisca di amare sinceramente le altre congregazioni religiose.

La nostra Congregazione è per noi madre, le altre congregazioni ed ordini sono nostri fratelli e sorelle. I figli buoni, volendo far piacere alla loro madre, si amano vicendevolmente e vivono in concordia e amore. E noi, volendo essere la consolazione della nostra madre che è la congregazione, viviamo in concordia con i nostri fratelli e sorelle, cioè con gli altri ordini e congregazioni. Rallegriamoci dei loro successi, della loro santità, della loro fama, rattristiamoci con loro nella tristezza. Sosteniamoli, aiutiamoli per quanto è possibile. Questo attirerà su di noi la benedizione e la grazia divina, e sarà per noi la prova che non cerchiamo noi stesse, ma la gloria di Dio, il bene della Chiesa, la salvezza delle anime.

 

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